Scendono in campo anche Passera e Della Valle: ma chi li vota?
Da grande amico e sponsor di Matteo Renzi, Diego Della Valle è diventato il più feroce censore del premier, al quale non perde occasione di riservare attacchi e ironie, nonostante la comune passione per la Fiorentina. L’imprenditore famoso per le scarpe a chiodini non ha mai perdonato a Renzi quell’asse privilegiato con la famiglia Agnelli e con Sergio Marchionne, con cui invece Della Valle è in lotta da sempre per il controllo del Corriere della Sera, e non solo. Ecco perché mister Tod’s come primo atto della sua discesa in campo, punta ad entrare nell’area di rigore del Pd, nel rettangolo dove Renzi spadroneggia, in quella sinistra liberal che cerca alternative alla tirannìa renziana strizzando l’occhio anche a quella parte dell’elettorato che bascula tra i Democratici, Vendola e i grillini. Proprio con Beppe Grillo, Della Valle ha da sempre un timido feeling inconfessabile.
Della Valle in campo con un partito tutto tricolore
«Noi Italiani». Fondo giallo, scritta blu, immancabile bordino tricolore: questi i colori scelti per la sua creatura da Diego della Valle. Finora ha sempre smentito qualunque interesse diretto, ma nei giorni scorsi il patron di Tod’s della Valle – secondo quanto scrive il sito de L’Espresso – ha depositato il logo per un partito basato proprio sull’espressione che va ripetendo sempre più spesso nelle interviste e nei talk show “noi italiani”. Quale sia lo scopo, lo testimoniano le categorie per cui il simbolo è stato registrato. Niente calzature o abbigliamento come di consueto ma le classi 41 e 45, ovvero proprio quelle relative all’attività di un partito: organizzazione di convegni, attività associativa, formazione politica, fornitura di informazioni in ambito politico e via dicendo.
Circostanza che spiega perché lo scorso novembre, con una situazione politica in parte ormai stabilizzata, l’imprenditore si augurava: «Altri due anni così, e il Paese muore. Bisogna votare il prima possibile». Ma dove vuol cercare i voti Dela Valle? Tra gli anti-renziani del Pd “silenziati” dal Matteo ducetto. Ma anche tra i grillini, al quale più volte si è rivolto. E, perché no, anche a destra, tra i berlusconiani a caccia di un’alternativa imprenditoriale e borghese al Cavaliere, che magari considerano troppo schiacciato su Renzi. Al momento, secondo i sondaggisti, della Valle varrebbe il 2%. Ma quelli, si sa, a volte si lasciano andare un po’ all’ottimismo…
Il 31 gennaio debutta Corrado Passera
Dove voglia andare a parare invece Corrado Passera è fin troppo chiaro. Il 31 gennaio si svolgerà la convention fondativa del suo partito, “Italia Unica”, che vuole posizionarsi in quell’area di centrodestra moderato e provare a occupare lo spazio lasciato (almeno nelle speranze dei nuovi arrivati) dalle ultime posizioni filogovernative del Cavaliere. Passera, super manager pubblico e privato, si porta dietro il fardello dell’esperienza nel governo Monti, quando da ministro dello Sviluppo, oltre a non incidere nelle scelte industriali, condivise quelle altamente impopolari prese da uno degli esecutivi meno amati degli ultimi quarant’anni. Troverò i voti nell’urna o soltanto i clic sul web?