Vercelli, assalto al “caveau” con la ruspa e colpi di kalashnikov

27 Gen 2015 12:02 - di Paolo Lami

Sono arrivati alle 3 di notte davanti al caveau dell’Istituto di vigilanza Fidelitas di Quinto Vercellese con un camion dal quale hanno scaricato una ruspa. E con quella hanno cercato di demolire a colpi di benna il muro di cinta del capannone industriale dove è custodito il caveau. Ma quando uno dei vigilantes se ne è accorto e ha dato l’allarme ai carabinieri arrivati subito sul posto è scoppiato l’inferno. Una scena da Far west, un pesante conflitto  a fuoco a colpi di kalashnikov fra quella decina di banditi che stavano cercando di portare vial’ingente somma conteuta nel forziere dell’Istituto di vigilanza e le pattuglie dell’Arma investite da una tempesta di colpi: 30 ne hanno contati, alla fine, i militari. Incredibilmente nessuno è rimasto ferito.
Tutto è accaduto in piena notte sulla strada Statale 230 Regione Dossi a nord ovest di Vercelli, ai margini dell’abitato di Caresanablot, dove ha sede il deposito della Fidelitas Piemonte di Vercelli, sul tratto di strada che poi si biforca da una parte verso Quinto Vercellese, dall’altra sul ponte che scavalca il fiume Sesia.

I banditi si sono coperti la fuga con alcune auto incendiate

I banditi evidentemente erano ben informati, probabilmente da un basista, e sono andati a colpo sicuro. Si sono mossi con la sicurezza di chi conosce perfettamente il posto. Così come avevano un piano molto ben organizzato: hanno ingaggiato il conflitto a fuoco e, poi, una volta resisi conto che non c’era altra possibilità, sono scappati e si sono coperti la via di fuga disseminando le vie del paese di Caresanablot di auto date alle fiamme per ostacolare i carabinieri nell’inseguimento.
Almeno cinque le auto incendiate dai banditi che hanno coperto così la popria fuga dopo aver tentato di dare l’assalto al caveau dell’istituto di vigilanza. Quello che ha colpito gli investigatori, i carabinieri di Vercelli, impegnati ora a dare un volto e un nome alla decina di banditi che ha ingaggiato il conflitto con le forze dell’ordine, è che le auto erano state appositamente posizionate dai malviventi per evitare di essere seguiti. Dunque non si trattava di vetture parcheggiate,come era sembrato in un primo momento. Con questo stratagemma la banda ha bloccato tutte le strade di accesso al paese: quelle per Villata, Collobiana, Olcenengo e Biandrate.

Un solo errore dei banditi: hanno sbagliato lato dell’edificio

Questo scenario lascia immaginare che la banda sia composta di gente specializzata in questo genere di colpi, abituata a pianificare alla perfezione le azioni e perfettamente consapevole che qualcosa può andare storto, tanto da programmare un piano alternativo che ha funzionato alla perfezione: di fatto i banditi sono riusciti a dileguarsi.
I carabinieri ora stanno dando la caccia ad almeno una decina di banditi, che sono entrati in azione intorno alle 3 della scorsa notte, vestiti di nero e incappucciati:
L’assalto è fallito, e dunque non è stato prelevato nulla, perché la banda ha sbagliato il lato dell’edificio in cui si trova il caveau. Ed è questo l’unico errore che hanno compiuto i banditi. Il resto l’hanno fatto la prontezza delle guardie giurate presenti all’interno dell’istituto di vigilanza, che hanno dato l’allarme, e il pronto intervento dei carabinieri che sul luogo della sparatoria hanno trovato una trentina di bossoli di kalashnikov.

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