Acque azzurre, acque agitate: Capezzone e Fitto a caccia di “ricostruttori”
Acque sempre più agitate in casa Forza Italia. Gli appelli ad abbasare i toni e ad evitare contrapposizioni cadono nel vuoto. Fitto appare sempre più decisio a percorrere la strada che ha intrapreso, senza curarsi delle minacce di espulsione provenienti da Palazzo Grazioli. La Convention dei cosiddetti Ricostruttori del prossimo 21 febbraio è ormai in pieno allestimento.
Capezzone: creare l’alternativa a Renzi
Un appuntamento che Daniele Capezzone dice che “tutte le persone ragionevoli farebbero bene a farne tesoro e a considerala una opportunità positiva”. Sarà l’occasione per “offrire in modo strutturato a Forza Italia, all’Italia e al centrodestra idee, contenuti, programmi (in una parola, un nuovo software) per sfidare Renzi”. FI deve riprendere “la bandiera del cambiamento e dell’innovazione”, sollecita il deputato forzista. E deve farlo sulla base di una “nuova” proposta ,che tracci le linee di una alternativa a Renzi e sappia parlare ai delusi e agli astenuti dell’attuale centrodestra, oltre che al blocco sociale delle partite Iva, dei lavoratori autonomi, delle piccole imprese, degli artigiani e dei commercianti. Capezzone rivendica di aver detto, da un anno in qua, inseme a Fitto che era sbagliato accodarsi al “treno renziano”.
Rotondi: Berlusconi chiami Casini
Ora entrambi si assumono la responsabilità di guardare ancora avanti, indicando il percorso da seguire per tornare “credibili e competitivi”. Naturalmente, occorrerà chiarire “forme e regole” che consentano il coinvolgimento dei cittadini, la partecipazione e l’inclusione. A gettare altra benzina sul fuoco delle polemiche interne ci pensa Gianfranco Rotondi. “Forza Italia è allo sbando – dichiara in una nota – Serve una strategia di lungo periodo e non credo che la rissa in atto prepari la rivincita”. Quale ricetta propone Rotondi? Udite, udite. “Berlusconi chiami Casini e riapra il cantiere del Ppe con una forte discontinuità con gli ultimi anni”.