Alfano fa la voce grossa: chi vuole andarsene si accomodi
Messo all’angolo dai dissidenti centristi, Angelino Alfano gioca la carta decisionista per neutralizzare le accuse di tradimento dopo il passaggio dalla scheda bianca a Mattarella nel giro di una notte. «Ho deciso io di votare Sergio Mattarella, sono convinto di aver fatto bene – spiega al Messaggero e chiarisce al Tg1 – questo ha creato forti malumori nel mio partito, lo so”. Il ministro dell’Interno non nega il terremoto in casa dopo le dimissioni di Maurizio Sacconi e Barbara Saltamartini e fa la voce grossa: “Io non tratterrò nessuno come non ho costretto nessuno a venire, chi ci sta ci sta…” dice al quotidiano della Capitale. Del resto fin dal principio il leader del Nuovo Centrodestra aveva chiarito che sulla persona Mattarella, dallo specchiato passato democristriano, non c’erano perplessità mentre avrebbe fatto fuoco e fiamme contro l’arrogante metodo di Renzi. Una guerra che si è dissolta come neve al sole quando il premier gli ha fatto capire che avrebbe rischiato la poltrona. I bene informati dicono che a far cadere le ultime resistenze dell’ex delfino di Berlusconi sia stato il pressing di Napolitano in persona. Ma che non si dice che il Nuovo centrodestra è schiavo del premier. “Ora faremo sentire forte la nostra voce all’interno del governo, a partire dalla riforma delle popolari e i decreti sul Jobs Act”, giura l’inquilino del Viminale.