Arriva Mattarella. E la Roma di Marino va in tilt sotto la pioggia
Il giorno dell’omaggio di Sergio Mattarella all’Altare della Patria, atto dovuto di ogni nuovo Capo dello Stato prima di prendere possesso del Quirinale, la Roma (dis)amministrata da Ignazio Marino si fa trovare impreparata ed impacciata come non mai, quasi si trattasse di fronteggiare l’esondazione del Tevere piuttosto che una cerimonia istituzionale, cioè un rito che una città capitale digerisce con facilità senza rischiare di restarne strozzata.
Gravi disagi agli utenti dell’Atac
Che fosse una mattinata di disagi l’hanno subito capito quanti per motivi di lavoro erano costretti ad accedere al perimetro delimitato dal quadrilatero politico-istituzionale capitolino: Campidoglio-Montecitorio-Senato-Quirinale. Gli autisti dell’Atac hanno ricevuto istruzioni solo all’ultimo momento: la zona è off-limits. Risultato: gli autobus non arriveranno a destinazione e chi è a bordo, scende prima. Ai Fori Imperiali, sotto la pioggia per la gioia dei venditori ambulanti d’ombrelli. La loro “rete vendita” è formidabile: ne conti o uno ogni quattro metri. Si prosegue a piedi? Macché, piazza Venezia è transennata ed il percorso bloccato. Deve arrivare Mattarella da Montecitorio, dove ha tenuto il suo discorso inaugurale. Il tratto è breve, appena un pezzetto di via del Corso e la cosa è fatta. Ma l’attesa è lunga lo stesso. La folla un po’ è incuriosita, un po’ rumoreggia. E non per mancanza di riguardo verso il neo-presidente ma solo perché ha fretta di raggiungere il luogo di lavoro. Eccolo che arriva. Applausi, ma c’è anche qualche fischio, molte foto. I due lati della piazza sono presidiati dai Corazzieri a cavallo, imponenti nelle loro corazze dorate. Simboleggiano meglio di ogni altro elemento la solennità delle istituzioni. Nel frattempo, il presidente ha terminato. Eccolo ripartire a bordo della Flaminia nera cabro in compagni del premier Renzi: direzione Quirinale. Mattarella saluta a destra e a manca, ma la folla assiepata lungo le transenne non ne può più. Continua a piovere e ancora non si cammina. Occorrono ancora una ventina di interminabili minuti prima di poter attraversare la piazza. Finalmente.
Marino il “marziano” lascia tutti a piedi
Un passante offre una pillola di rara saggezza: «A Londra il cambio della guardia alla regina si fa ogni ora e tutto funziona. Da noi se fa un presidente ogni sette anni e se blocca tutto». Ed è proprio così, purtroppo, nella Roma di Marino, il “Marziano” che aveva promesso di regalare una bici ai ramoni e invece li lascia a piedi. E, per giunta,sotto la pioggia.