Dallo scandalo di “Affittopoli” al degrado: ecco la Roma di Marino
«Affittopoli ci costa un miliardo l’anno», titola in apertura l’edizione odierna del Tempo. Uno scandalo che tiene banco su tutti i giornali, per la verità, che investe il Campidoglio e che si riflette negativamente su tutti i romani anche in considerazione del fatto che, argomenta il quotidiano di piazza Colonna, «la malagestione degli immobili capitolini vale quanto la tassa sulla casa». E dalle carte dello sconcertante caso, nato dalla notizia serpeggiata in sordina dell’intenzione del Comune di Roma di svendere per fare cassa il ricco patrimonio immobiliare della capitale, trapela davvero di tutto: persino che c’è chi paga il canone irrisorio di sei euro mensili per 870 metri quadri nei pressi della prestigiosia via Giulia. Notizie che si affastellano giorno dopo giorno che non smettono di indignare gli abitanti di una città in disarmo, in cui il degrado della stragrande maggioranza del manto stradale (vedi il dossier stilato a pag.VI del settore Cronaca di Repubblica) unito all’abbandono urbano e al grave degrado denunciato ormai da tempo in molte – troppe – zone più o meno periferiche della città eterna, fanno ora da collante a quest’ennesima conferma di una gestione a dir poco discutibile: è la Roma del sindaco Marino.
Affittopoli: è caos nelle aule consiliari
Non solo: l’affaire Affittopoli che riguarda la vendita di alcuni immobili del Comune di Roma, affittati a prezzi inesistenti anche a inquilini morosi da anni, è ormai esploso irrefrenabilmente nel cuore dell’Assemblea capitolina. La delibera relativa al caso, alla quale sono collegati settemila tra odg ed emendamenti e che terrà incollati agli scranni i consiglieri ancora per giorni, trova ostacoli bipartisan da più parti, dalla maggioranza e dall’opposizione. Nelle ultime ore, in particolare, un acceso battibecco è culminato in qualche spintone tra consiglieri, costringendo la presidente Valeria Baglio a sospendere la seduta. Nel pubblico sono comparsi cartelli con su scritto «Vendesi» e qualcuno ha urlato «dimissioni». Il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato, ha esposto una gigantografia del sindaco Marino e la scritta «Svendo Roma», mentre altri consiglieri si spintonavano urlandosi addosso. L’apice indecoroso di una situazione che, dati alla mano, si è incistata gravemente. «Il Comune ha 751 immobili da dismettere, di cui 630 occupati abusivamente, 58 liberi e 63 regolari. Se fossero affittati con prezzi di mercato si guadagnerebbero 26 milioni 700 mila euro circa», ha detto dietro le quinte della bagarre comunale Onorato, argomentando poi ulteriormente le cifre concludendo che «il totale annuale delle entrate da affitti, al lordo delle morosità, è di 1.782.887,12, mentre se gli affitti fossero adeguati ai canoni di mercato le entrate sarebbero di circa 26 milioni».