Dresda ricorda le sue vittime a 70 anni dai bombardamenti anglo-americani
Dresda 70 anni dopo. Le foto delle rovine della città sono ancora oggi fra i simboli più devastanti della seconda guerra mondiale. Venerdì prossimo, 13 febbraio, in modo solenne, Dresda ricorderà 70 anni trascorsi dalla sua distruzione ad opera dei bombardieri anglo-americani, che martellarono la città fra il 13 e il 14 febbraio del 1945. Il bilancio di quei raid sulla città sassone e sulla popolazione civile fu pesantissimo.
Dresda, il ricordo
Nel 2010 si stabilì che le vittime tra i civili furono più di 25 mila. Così come 25 mila furono gli edifici distrutti, insieme a 90 mila appartamenti. Una vera e propria devastazione, compiuta dalle bombe e dal fuoco. Fra pochi giorni, davanti alla Frauenkirche, la chiesa settecentesca crollata all’epoca per effetto degli incendi, e ricostruita solo a partire dal 1994 – dopo decenni in cui era rimasta in rovine a dominare lo scenario urbano – una catena umana commemorerà quei tragici eventi. Non è una iniziativa inedita: la catena umana è essa stessa rito, un momento mistico con cui Dresda, calata nel silenzio con migliaia di candele accese, intorno alle 18, tiene il filo della memoria ormai ogni anno, dal 13 febbraio 2010.
Un raduno
Questa manifestazione simboleggia la volontà dei suoi cittadini di “proteggere ” Dresda da ogni estremismo. La manifestazione si coniuga infatti con la mobilitazione contro gli anti-islam di Pegida, che ne stanno fortemente danneggiando l’immagine. È Dresda infatti il cuore pulsante dei cosiddetti “patrioti europei”, i quali ormai da mesi, ogni lunedì sera – richiamando i lunedì della rivoluzione pacifica che stimolò e accompagnò la caduta della Ddr, la Germania comunista – si radunano per protestare contro il pericolo di una islamizzazione dell’Occidente.