Eur da quartiere chic a “vetrina” a luci rosse. Centrodestra sul piede di guerra
Polemiche a tappeto nella Capitale per la sperimentazione firmata Ignazio Marino dello zoning a luci rosse, aree dove la prostituzione è lecita e controllata dalla polizia e dai servizi sociali del Comune. La scelta del ” sindaco straniero” è caduta sull’Eur, il quartiere mussoliniano costruito per l’Esposizione Universale del 1942, perla dell’architettura razionalista: tre le direttrici individuate, una su viale Oceano Pacifico, una sulla Pontina all’altezza di Spinaceto, la terza sulla Laurentina. Il progetto sponsorizzato con entusiasmo degno di miglior causa dal presidente della IX municipio, Andrea Santoro, ha scatenato uno tsunami di critiche e reazioni incredule.
La rabbia dei residenti
“L’Eur – scrive Francesco Puglisi sulle pagine romane de Il Tempo – diventa quartiere a luci rosse. È questo il segno del cambio dei tempi, dei colori politici, è questo il segno del progresso è che i nostri governatori apportano ad un pezzo di storia della Capitale. Da sempre l’Eur è considerato il quartiere residenziale di Roma, ma da almeno vent’anni le vie immerse nel verde sono il regno di prostitute o travestiti. A nulla sono valse le crociate di tutti gli abitanti. A nulla sono valsi gli interventi delle forze dell’ordine. Il business della prostituzione evidentemente rende troppo”. E oggi – conclude Puglisi – chi, come me, abita in questo quartiere da sempre si sente indignato e ferito soltanto al pensiero che un presidente di municipio e un sindaco pensino di istituire all’Eur una strada a luci rosse, da sempre l’avveniristica architettura marmorea ha attratto qui studiosi ed esperti di tutto il mondo, ora ci sarà un’attrazione in più…
Il no di Fratelli d’Italia
Il portavoce romano di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, è durissimo nel replicare all’ultima trovata del Campidoglio: ” Ormai nella sinistra romana fanno a gara a chi la spara più grossa. Questa volta è il turno della premiata ditta Santoro-Danese, i promotori della fantasiosa proposta, si tratta di un provvedimento che non risolverebbe nulla e dimostra che ancora una volta questa amministrazione è lontana dai bisogni dei cittadini e non conosce la vita pulsante dei quartieri. Il rischio – spiega De Priamo – è quello di creare ulteriori zone franche in una città che sta diventando terra di nessuno”.