Fitto replica a Berlusconi: «Ci cacci perché avevamo ragione…»
Le parole attribuite a Silvio Berlusconi («una settimana, due al massimo e poi Fitto e i suoi devono decidere: o dentro o fuori») scatenano la reazione di Raffaele Fitto:«La domanda nasce spontanea, dopo l’ipotesi di una nostra “cacciata” (in 15 giorni, apprendo dalle agenzie…). Perché? Perché facciamo opposizione? Perché abbiamo avuto ragione sulle riforme, e, purtroppo, su tutto il resto?».
L’affondo di Fitto
«Perché mentre era in corso il gruppo del Senato sono corso a Palazzo Grazioli per invitare Berlusconi a non dare l’ok alla legge elettorale prima del voto per il Quirinale? Perché troviamo surreale il passaggio in due giorni da “forza Renzi” a “forza Salvini”? Dunque, “processo popolare”?», prosegue Fitto. «Caro presidente, meglio esserti antipatico e non abile nello sport dell’ossequio a corte, ma utile e sincero. Te lo dico con amarezza: stai ancora una volta sbagliando tutto», aggiunge. «E chiarisco tre cose. Primo: purtroppo non ci hai mai dato retta, né sul partito né sulla linea politica. Secondo: tutti gli organi del partito sono oggi privi di legittimazione e si trovano in una condizione extrastatutaria. Terzo: prendo atto che ancora non si sa come Forza Italia voterà su legge elettorale e riforme”, prosegue l’europarlamentare pugliese. «Io, con tanti amici, per aiutare Forza Italia, andrò avanti con l’iniziativa dei Ricostruttori, a partire dalla manifestazione nazionale del 21 febbraio. Offriremo energie e idee all’Italia e al centrodestra. E un contributo per una strategia chiara e credibile. Ps: Anziché giocare con pseudosondaggi su di me, occupiamoci piuttosto dei risultati elettorali di Fi, prima che sia troppo tardi… E occupiamoci dei nostri elettori delusi e astenuti: più di 9 milioni. Espelliamo anche loro? Li deferiamo ai probiviri?», conclude Fitto.
Capezzone: «Eravamo un partito liberale»
Secca anche la replica di Daniele Capezzone: «Leggo le agenzie di stampa e trasecolo. Manca solo che qualcuno usi la parola “frazionismo”, e poi avremo un remake (che ciascuno potrà valutare…) della radiazione dal Pci del gruppo del Manifesto nel 1969. Spero – conclude Capezzone – che tutti ricordino che in un partito liberale, nell’anno 2015, anche il solo pensare una cosa simile è semplicemente surreale. E, se non altro, mi auguro che ci soccorra tutti il senso dell’umorismo, se non quello del limite…».