Fitto rilancia: «Non siamo in Sudamerica, Berlusconi esca dal bunker»

27 Feb 2015 10:24 - di Redazione

«Le minacce non mi spaventano. Sono stato leale con il nostro leader, ma lealtà non significa fedeltà servile». In un’intervista a Repubblica Raffaele Fitto si rivolge direttamente a Silvio Berlusconi: «Non siamo in Sud America, ceda e accetti le primarie o resterà chiuso nel suo bunker. Bisogna tornare a parlare di proposte – avverte – o lasceremo il campo a Renzi e Salvini. Vedo che alcuni, forse non avendo di meglio da fare, vogliono buttarla in rissa e trasformare tutto in una squallida lite di condominio. Io dico a tutti che il campo di battaglia non è la mia amata Puglia o la Liguria o la Toscana, ma il futuro e le idee, se vogliamo dare un futuro e qualche idea al centrodestra. Altrimenti, Renzi potrà comodamente dire “non c’è alternativa”». «Se si apre il tema della gestione trasparente del partito – fa quindi sapere Fitto – sarò io a fare domande pubbliche. E attenderò risposte nette e chiare sulle modalità di gestione». Sull’ipotesi di presentare liste parallele a Fi in Puglia e altrove, l’europarlamentare chiarisce: «Il mio partito è Forza Italia. E farò ogni sforzo per smuovere un encefalogramma politico drammaticamente piatto. Silvio Berlusconi è a un bivio: o aiuta tutti noi a costruire un centrodestra della Terza Repubblica, attraverso le primarie, la democrazia, la scelta diretta degli elettori, nuove leadership e programmi, oppure rischia di farsi rinchiudere in un bunker. Il tempo non si può fermare. Quelli della corte e del cortile distruggono tutto consapevolmente e lui sbaglia ad assecondare questa deriva autodistruttiva».

Guerra tra berluscones e fedelissimi di Fitto sui soldi

Il nuovo terreno di scontro all’interno di Forza Italia tra fittiani e berlusconiani, secondo Libero, sono i soldi, quelli che alcuni parlamentari pugliesi vicino all’ex governatore non avrebbero versato nelle casse azzurre ottemperando all’obbligo di versare una quota di stipendio al partito per le spese di gestione ed elettorali. I “ricostruttori” di Fitto, sotto accusa, rilanciano chiedendo trasparenza sui bilanci di Forza Italia e paventano una class action degli elettori sull’uso dei contributo pubblici. «Chi non ha pagato non sarà ricandidato», è la linea. Ma forse anche chi ha pagato rischia lo stesso di non essere candidato, dopo il commissariamento della Puglia.

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