Il governo sbanda sulla Rai: «Com’è bello il piano-Gubitosi, anzi no»
Attenti alla Rai. Non sarà come la crisi libica ma è senz’altro capace di far sbandare un governo fino a mandarlo fuori strada. Comincia ad accorgersene anche Matteo Renzi, che sulla Rai fa il gradasso minacciandone la riforma per decreto quando è fin troppo noto – e le sentenze della Corte Costituzionale stanno lì a testimoniarlo – che il destino dell’azienda è nelle mani esclusive del Parlamento. Chiedere, per conferma, a Romano Prodi il cui ministro, Tommaso Padoa-Schioppa, s’azzardò a revocare dal cda di Viale Mazzini il consigliere Pietroni, nominato da Tremonti in quota Tesoro. Si scontrò, però, con la commissione di Vigilanza presieduta da Mario Landolfi, che chiese ed ottenne dalla Consulta l’annullamento della revoca.
Rai, il 26 febbraio il Cda valuterà il piano del dg
Oggi, invece, a scivolare sulla buccia della Rai è Gian Carlo Padoan, anch’egli come Padoa-Schioppa ministro “azionista” della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. È infatti successo che nel corso di un’intervista rilasciata a Giovanni Minoli, Padoan aveva tessuto le lodi del “piano Gubitosi” («va nella giusta direzione»), di cui si occuperà il cda giovedì prossimo ed il cui punto più controverso è l’accorpamento degli attuali tre Tg in una sola testata. Un piano già stato stoppato dalla Vigilanza. Ma il titolare dell’Economia non sembra dare molta importanza al voto della commissione e annuncia: «Il mio rappresentante in Consiglio voterà la riforma Gubitosi». La classica pipì finita fuori dal vaso. Non passano infatti che poche ore e arriva la precisazione del ministero: «Le parole di apprezzamento del ministro Padoan su eventuali interventi sull’informazione in Rai sono riferiti all’opportunità di rinnovare e riportare l’azienda a livelli di eccellenza. Non si tratta di un giudizio nel merito di iniziative di cui vanno definiti i dettagli con il contributo di tutti i soggetti competenti».
E il sottosegretario “corregge” il ministro
Insomma, una clamorosa marcia indietro resa addirittura penosa dalla dichiarazione dal vice di Padoan all’Economia, il sottosegretario Antonello Giacomoni: « Un equivoco…sicuramente voleva riferirsi al successo delle quotazioni di Rai Way.Con tutto quello che ha da fare non credo abbia avuto il tempo di approfondire le criticità del progetto informazione del servizio pubblico: Rai, di tutto. Di più.