Grecia, accordo “breve” con la Ue. Ma le banche sono prese d’assalto

20 Feb 2015 21:09 - di Redazione

Il giorno più lungo della Grecia – l’ennesimo – è finito con un accordo minimo, che di certo farà discutere: Atene sperava in una “fumata bianca”, nelle parole del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, ha invece ottenuto quello che sembra un accordo più che altro politico, che garantisce un’estensione dei prestiti di 4 mesi (sui sei chiesti), un accordo da riempire di contenuti tecnici e garanzie entro lunedì. Una fumata “grigia”, una soluzione che probabilmente non soddisferà i difensori del No “puro e duro” all’austerità. Il timore di un fallimento della trattativa a Bruxelles ha portato i greci a ritirare circa un miliardo dalle banche nelle ultime 48 ore, ma fonti bancarie, pur riconoscendo l’accelerazione, sottolineano che è stata complice anche la necessità di avere contante in tasca per il weekend di tre giorni che inizia oggi.

Sospiro di sollievo in Grecia

Nel pomeriggio il premier Alexis Tsipras aveva twittato che “Questo è il momento per una decisione politica storica, per il futuro dell’Europa”: quella decisione non c’è stata, ma neanche una rottura che avrebbe portato, secondo un deputato di Syriza, al “suicidio” dell’Europa. In ogni caso, stasera ad Atene c’è un sospiro di sollievo per la “sinfonia”, la parola greca per “accordo”. La giornata ad Atene era stata segnata dai dibattiti: in tv, dove commentatori, politici, economisti dissezionavano ogni possibile aspetto della trattativa, ogni sottigliezza semantica della “lettera” inviata all’Eurogruppo con la richiesta di sei mesi di “respiro”. Ma anche in ogni bar e ritrovo, dove la passione greca per la dialettica veniva esaltata in accese discussioni. La Grecia, in questi giorni, vuole normalità: dopo settimane di entusiasmi popolari, promesse di un futuro migliore, bacchettate da Berlino e Bruxelles, di un bombardamento costante di edizioni straordinarie dei notiziari, i più vorrebbero essere in grado di poter contare su un futuro nel quale, ad esempio, non bisogna pensare se ritirare i soldi dal conto in banca per paura che siano bloccati.

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