Grillo chiede a Mattarella di “arginare” Renzi: “Stop alla prevaricazione”
Grillo chiede direttamente a Mattarella di “arginare” Renzi e di porre uno stop alla “prevaricazione governativa nel procedimento legislativo, caratterizzata da decretazione d’urgenza, maxiemendamenti e fiducie parlamentari”. È sicuramente una svolta per il M5S salire tranquillamente al Colle in delegazione (oltre a Grillo c’erano anche Casaleggio e la più giovane iscritta al M5s, una diciottenne siciliana). Ma comunque l’intento è antirenziano: nel messaggio consegnato al Capo dello Stato si chiede la “salvaguardia della forma di governo parlamentare”. Fa in ogni caso una certa impressione sentire Grillo parlare di incontro “cordiale e costuttivo” e augurarsi che ” in futuro ve ne siano altri”.
“Salvaguardia formale e sostanziale”
“Il governo Renzi – affermano Grillo e Casaleggio – ha sinora presentato alle Camere 28 decreti-legge (media di 2,3 al mese) ed ha posto 34 questioni di fiducia (media 2,8 al mese)”. Serve una “salvaguardia formale e sostanziale”, sottolineano, del governo parlamentare “delineato dalla nostra Carta costituzionale”. E la richiesta al presidente della Repubblica è quella di garantire “nell’ambito della decretazione d’urgenza lo scrupoloso rispetto sia dell’articolo 77 della Costituzione, ovvero dei requisiti di necessità ed urgenza, sia dell’articolo 15 della legge numero 400 del 1988, in base alla quale i decreti devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo”. Grillo e Casaleggio invocano infine il “potenziamento del rinvio presidenziale delle leggi (di cui all’art. 74 della Costituzione), che costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale”. Grillo cita anche un vecchio discorso di Mattarella “La lentezza del processo di produzione legislativa attribuita al bicameralismo è un presupposto in parte inesistente sia perché il Parlamento è meno lento di quanto si creda sia perché gli arresti del procedimento di formazione delle leggi solo marginalmente sono imputabili al bicameralismo”.
“Rappresentante abusivo”
Nei dintorni del M5S qualche polemica scoppia comunque: “Casaleggio, mai eletto dentro e fuori del M5S, è andato dal presidente della Repubblica come rappresentante abusivo di un partito”. Lo scrive su facebook l’ex M5s Valentino Tavolazzi, il primo a essere espulso via blog da Grillo. Eletto o non eletto, Casaleggio è stato comuqnue accolto dal Capo dello Stato insieme all’altro “diarca”. Lo stile felpato e silenzioso di Mattarella nasconde forse un’anima d’acciaio?