I quotidiani del 21 febbraio visti da destra. Dieci articoli da non perdere
Sulle prime pagine dei quotidiani di oggi, sabato 21 febbraio, le notizie principali sono le polemiche dopo il sacco di Roma da parte degli hooligans olandesi e le fibrillazioni nella destra e in particolare in Forza Italia e Lega in vista del voto regionale in Veneto e Campania. L’intervista a Crosetto.
1) “Liberate la polizia” dopo il sacco di Roma (Libero, pag. 1)
E’ l’appello del direttore Maurizio Belpietro su Libero: «E’ inutile accusare gli agenti di non aver impedito le devastazione degli hooligans: è dai fatti del G8 che, quando intervengono, le nostre forze dell’ordine finiscono sul banco degli imputati al posto dei violenti. La colpa di quanto è successo è della politica. E del sindaco Marino», aggiunge Belpietro.
2) Sgarbi controcorrente: l’offesa è simbolica, per i restauri della Barcaccia bastano 800 euro (il Giornale, pagg. 10-11)
Secondo il critico d’arte Vittorio Sgarbi, intervistato dal Giornale, l’offenda arrecata alla Barcaccia in piazza di Spagna dagli hooligans olandesi è solo simbolica: per i restauri infatti basterebbero 800 euro, «la somma cioè richiesta per una qualsiasi riparazione da un tecnico specializzato». La sua stima dei danni è decisamente controcorrente rispetto alle altre, molto più “esose”.
3) Tra Salvini e Berlusconi siamo alla resa dei conti? (Il Tempo, pag.10)
Lo scrive Daniele Di Mario sul Tempo: il leader leghista ribadisce che non si alleerà mai con il Nuovo Centrodestra. Ma Forza Italia ribatte: non può imporci veti. Intanto Salvini chiama a raccolta i romani per la manifestazione del 28 nella capitale, dove parlerà anche Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia.
4) Crosetto: il Cavaliere deve passare il testimone, ma non a Salvini (Libero, pag.12)
L’ex sottosegretario di Berlusconi e cofondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, oggi ritiratosi dalla politica attiva (è presidente dell’Aiad, la federazione di aziende italiane produttrici di armamenti) – intervistato da Giancarlo Perna sul Giornale – non è tenero col Cavaliere: «Ha perso la sua umanità, brucia gli eredi e non ha mantenuto le promesse». Ma Salvini «è bravo in tv ma incapace di fare squadra».
5) Berlusconi sfida Salvini: senza di poi può solo perdere (la Repubblica, pag.12)
Il leader di Forza Italia – scrive Carmelo Lopapa su Repubblica – si dice convinto che alla fine il Carroccio farà marcia indietro anche in Veneto. Intanto dentro Forza Italia la situazione è sempre più ingarbugliata: oggi Fitto lancia la sua corrente, mentre Brunetta e Romani hanno siglato la tregua dopo uno scontro a distanza.
6) Un sondaggio boccia sia Fitto che Alfano (il Giornale, pag.6)
Secondo le rilevazioni di Ixé per Agorà – scrive Laura Cesaretti sul Giornale – il ribelle azzurro da solo vale più del Nuovo Centrodestra di Alfano, ma fuori Forza Italia non conterebbe più nulla. Di scissione comunque Fitto non vuole assolutamente parlare: meglio restare in Forza Italia e battersi per cambiare la leadership.
7) Tosi lancia la sfida al suo segretario: in Veneto posso candidarmi contro Zaia (La Stampa, pag.13)
Il sindaco di Verona potrebbe correre in Veneto con una lista alleata di Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Ma Salvini non ne vuol sapere: niente alleanze con il partito di Alfano. E dalla sua ha il governatore uscente del Veneto, appunto Zaia. Salvini ha comunque chiesto a Berlusconi di scegliere tra Lega e Ncd: il rischio è di perdere il Veneto. Ma «Forza Italia si tiene stretto l’Ncd per non perdere la Campania, l’unica regione che ancora governa», scrive Amedeo La Mattina sulla Stampa.
8) I delfini rinnegati: da Fini ad Alfano e Toti, fino a Salvini (Il Foglio, pag.3)
Stefano Di Michele sul Foglio traccia un’analisi su tutti i politici che Berlusconi prima ha coccolato, nell’ipotesi che potessero succedergli, e poi ha abbandonato “negli abissi della dimenticanza”. «Berlusconi cerca il delfino, volendo in realtà lo squalo, anche se della natura dello squalo logicamente diffida. Il pericolo che Gianni Alemanno intuì e scansò con una pubblica missiva».
9) I guai col fisco e i viaggi in Svizzera: ecco perché Grillo difende l’amico Paoli (Libero, pag.4)
Beppe Grillo e Gino Paoli sono amici da sempre, «le mogli sono inseparabili e hanno una passione per le gite a Lugano. Ma soprattutto – ricorda Giacomo Amadori su Libero – anche il comico ha avuto grane con l’erario: quattro accertamenti chiusi conciliando». E Libero, citando l’Ansa, pubblica la sentenza della Commissione tributaria provinciale di Genova sul ricorso presentato da Grillo contro gli avvisi di accertamento Irpef relativi agli anni dall’84 all’87.
10) Sulla Rai il premier è pronto a un decreto (Corriere della Sera, pag.2)
L’obiettivo di Renzi – rivela Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera – è di cambiare la legge Gasparri per nominare un nuovo Consiglio d’amministrazione con regole diverse. Ma cerca di capire se potrà avere il via libera dal Quirinale in modo da evitare il disegno di legge. Il progetto del premier è quello di un Cda più snello, con soli cinque membri.