I quotidiani dell’11 febbraio visti da destra. Dieci articoli da non perdere

11 Feb 2015 9:22 - di Priscilla Del Ninno

Dalla linea dura di Berlino con Atene al massacro ucraino alla vigilia del vertice di pace. In Italia il caos delle riforme e le nuove strategie di Forza Italia. Ecco dieci articoli sull’attualità politica di oggi, 11 febbraio.

1 – Opposizioni in rivolta, volano i faldoni. Caos a Montecitorio sulle riforme (Corriere della Sera, pag. 12)

Entra subito nel cuore delle opposizioni – e della bagarre – la settimana parlamentare dedicata alle riforme costituzionali. Un articolo del Corriere della sera rivisita e commenta i momenti di tensione – tanti – ele intemperanze degli onorevoli – volano i faldoni – e la guerriglia di espulsioni e recriminazioni culminata nella sospensione dei lavori. A sorpresa, infine, il realtore azzurro Francesco Paolo Sisto annuncia le sue dimissioni: «Con dolore profondo dei giurista nato fra i codici, ma con la coerenza dell’appartenenza, rinucnio al ruolo… Il passo indietro del presidente della commissione Affari costituzionali preannuncia l’ostruzionismo annunicato di Forza Italia. Dopo gli annunci, il dopo Nazareno diventa realtà.

2 – La rifondazione di Berlusconi. Dopo la Lega patto con FdI (il Giornale, pag.6)

Nella settimana dei lavori forzati parlamentari ferve alacramente il lavoro di fine tessiture di nuovi assi politici innescato nel dopo Nazareno da Silvio Berlusconi, di cui il Giornale diretto da Sallusti ripercorre tappe e momenti salienti delle ultime ore. Dopo la restaurazione del patto con la Lega, martedì il Cavaliere ha incontrato la Meloni e gettato le basi per un accordo con Fratelli d’Italia-An. Prevista per oggi l’assemblea congiunta dei parlamentari azzurri per definire strategie e dell’offensiva forzista per «riunire il centrodestra attorno all’opposizione al governo di Matteo Renzi».

3 – Quell’elenco senza fine: gli amici fregati da Matteo (il Giornale, pag.9)

Ormai l’invito a stare sereno è sinonimo di fregatura in vista: un articolo de il Giornale rivisita l’elenco dei silurati e scontenti colleghi di partito fregati dal buonismo rincuorante – e solo apparente – del presidente del Consiglio. Una lista di «sedotti e bidonati» che va da Bersani a Enrico Letta, passando per Rutelli, «leader della Margherita di cui il giovane Renzi diventa segretario provinciale», il catalogo è questo, fra sostenitori e compagni di aprtito vittime del premier.

4 -Così il fisco potrà setacciare i nostri conti correnti (Libero, pag.4)

Conti correnti e depositi, fondi pensione e ricariche telefoniche, carte di credito e acquisti di oro e preziosi: il fisco affila le armi contro l’evasione e presto gli incroci della super banca-dati alimentata con le informazioni finanziarie degli italiani potranno essere fatte su dati aggiornatissimi. L’occhio del fisco, da giugno, potrà infatti accedere un faro anche sui «movimenti» effettuati dagli italiani nel 2013 e nel 2014, in pratica poco più di un mese fa. E con il 730 precompilato non avremo più segreti…

5 – Case in centro a 40 euro al mese (e c’è chi fa i soldi con i turisti) (Il Tempo da pag.2 a 5)

Prosegue con l’uscita della seconda puntata l’inchiesta realizzata dal quotidiano romano sullo scandalo degli affitti stracciati nel cuore della capitale. Un elenco della vergogna che  e il corredo edi esposti e interrogazioni sugli «immobili comunali» regalati fin qui in affitto e prossimi ad essere svenduti per far cassa.

6 –  Eur a luci rosse, salta il piano (Il Messaggero, pag.1 Cronaca di Roma)

Il caso “Eur a luci rosse” arriva in giunta capitolina. Ignazio Marino convoca i suoi assessori in Campidoglio per una riunione “politica” sul tema: sotto i riflettori l’idea dello “zoning”, su modello di Mestre.  Ma dopo le polemiche infuocate e argomentate dei giorni scorsi, il Messaggero spiega come e perché il Campidoglio sarà costretto a frenare sul progetto. Si spengono le luci rosse all’Eur?

7 – Grecia e Ucraina, trema l’Europa. Ultime ore per fermare la crisi (La Stampa, da pag.2 a pag.4)

Continua a Kiev l’offensiva dei filorussi che negli ultimi giorni ha concentrato l’azione bellica nell’est del Paese: a Kramatorsk deflagra l’orrore della strage di civili compiuyta alla vigilia del vertice di pace di Minsk. Intanto ad Atena si chiude senza sorprese il voto di fiducia per il governo greco di Alexisi Tsipras, promosso in parlamento a due settimane dalla nascita. I sì all’esecutivo – sostenuto dal partito di Tsipras (Syriza, sinistra radicale) e da una formazione minore della destra euroscettica – sono stati 162, i no 137. Prima del voto, il premier ha rilanciato la sfida all’Ue per una rinegoziazione del debito, sottolineando che «indietro non si torna» e che la nuova Grecia rifiuta le ricette dell’austerità che conducono a «una vita di miseria». E secco arriva il no tedesco al piano di allungamento del debito presentato da Atene.

8 – La nuova strage di poveri migranti e i pesi sulle coscienze dei politici (Avvenire, pag.2)

Mentre nel Mediterraneo si continua a morire, in Italia si continua a litigare: su Mare Nostrum e sulla sua reale utilità innanzitutto, con Matteo Salvini che parla di «cadaveri sulla coscienza di Renzi e Alfano» e gli esponenti della maggioranza che danno dello «sciacallo» al leader della Lega. E anche sull’accoglienza dei migranti che sopravvivono al mare.

9 – Arruolarsi con i jihadisti diventa reato (la Repubblica, pag.4)

Ad un mese dagli attentati di Parigi, anche l’Italia rafforza le sue difese contro il terrorismo jihadista: diventa reato andare a combattere all’estero, aumentano i poteri di espulsione dei prefetti, si stringono le maglie sul web, più poteri agli 007, salgono a 4.850 i militari impegnati nell’operazione Strade sicure e presso la Direzione nazionale antimafia ci sarà un coordinamento delle inchieste sul terrorismo. Queste le principali misure contenute in un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, dopo i rinvii delle scorse settimane. Il testo definitivo non è ancora disponibile; sono in corso le ultime limature e dopo andrà alla firma del capo dello Stato, Sergio Mattarella. ù

10 – Soldi in Svizzera, lo scandalo sfiora i Clinton (Il Messaggero, pag.16)

La bufera di Swissleaks lambisce anche la corsa alla Casa Bianca di Hillary Clinton perché la Fondazione benefica creata da Bill, dopo il mandato presidenziale ha ricevuto 81 milioni di dollari da sette ricchi magnati che custodivano i risparmi nei caveaux della filiale svizzera della Hsbc.

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