Ignazio Marino ha deciso: Roma diventerà una città “a luci rosse”

6 Feb 2015 19:01 - di Girolamo Fragalà

Le case chiuse no. Le squillo sui marciapiedi sì. Avranno una zona tutta per loro. La Roma di Ignazio Marino sarà una Roma a luci rosse. All’Eur entro aprile la prostituzione sarà “tollerata”. È quanto emerso da un incontro che si è tenuto tra l’assessore Francesca Danese e il presidente del Municipio IX Andrea Santoro. La sperimentazione red lights era stata più volte annunciata ed ora una o più strade del quartiere Eur, ancora da individuare, saranno solo per le lucciole. Una zona dove i clienti non correranno il rischio di essere sanzionati. Nel resto del quartiere, invece, il divieto di prostituzione in strada verrà fissato con un apposita ordinanza che prevederà multe fino a 500 euro. Nella zona a luci rosse saranno operative “unità di strada” con il compito di effettuare controlli sanitari sulle ragazze, distribuire preservativi ed evitare lo sfruttamento. Il progetto costerà 5mila euro al mese.

Il centrodestra all’attacco di Marino

«Il quartiere dell’Eur, famoso nel mondo come esempio di architettura razionalista e meta di architetti da ogni dove, diventerà invece un famigerato bordello a cielo aperto. Un ghetto torbido di degrado umano e sociale che farà vergognare Roma, come questa sinistra», ha affermato il vicecapogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Dario Rossin.

«Al di là dell’aspetto etico, che è sicuramente controverso e che evidentemente non ha impedito al presidente del municipio di procedere», ha detto l’azzurro Giordano Tredicine, «ciò che lascia basiti è il fatto che Santoro e la sua Giunta pensino sia sufficiente la loro tolleranza per attuare un provvedimento contrario alle leggi dello Stato. Ma, del resto, dopo la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero, il registro delle unioni civili e la trascrizione di oggi dell’atto di nascita di un bimbo figlio di due donne, non dovremmo neanche stupirci troppo. In fondo, si tratta solo di un provvedimento contra legem al pari di quelli sopracitati».

 Persino nel Pd c’è un certo imbarazzo

Nel Pd crescono i malumori nei confronti del sindaco. «No ai ghetti della prostituzione. Creare un quartiere a luci rosse significa solo spostare il problema da una strada all’altra. Lo sfruttamento sessuale e il degrado si combattono facendo rispettare rigorosamente le regole e le ordinanze, cosa che in quartieri come l’Eur in tutti questi anni non è mai avvenuta», ha affermato Stefano Pedica, del Pd. «Lo sfruttamento della prostituzione non può essere tollerato in nessuna via. Non è sufficiente spostarlo in qualche strada disabitata per poter dire di aver risolto il problema».

 

Commenti