Il “giglio magico” di Renzi guarda a viale Mazzini: Rai sorvegliata speciale

16 Feb 2015 12:38 - di Adele Sirocchi

La corte di Renzi, il “giglio magico”, la lobby del premier. Di che cosa parliamo? Di un sistema di relazioni influenti, di una rete di nomi che contano e che finisce in prima pagina sia sul Fatto che sul Giornale, a dimostrazione della circostanza che vede il premier accerchiato da destra a sinistra dopo l’atteggiamento autoritario assunto sulle riforme istituzionali.

Il cuore del sistema resta a Firenze

L’inchiesta del Giornale è firmata da Paolo Bracalini che spiega come il cuore del network renziano si trovi ancora a Firenze: “Lì c’è l’ufficio di Marco Carrai, presidente di Aeroporto di Firenze, l’uomo che insieme a Luca Lotti (sottosegretario) e all’avvocato Alberto Bianchi (legale di Renzi, da qualche mese nominato nel cda di Enel) sta al vertice della piramide renziana”. A Roma invece tutto ruota attorno al “tesoriere nazionale del Pd Francesco Bonifazi, tributarista fiorentino titolare dello studio dove ha lavorato la giovane Maria Elena Boschi e al vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini“. Come a Firenze Renzi ha piazzato suoi fedelissimi nelle partecipate comunali così sta facendo nelle partecipate statali con le ultime infornate di nomine. Con un obiettivo finale: conquistare la Rai. Finora il premier si è tenuto distante dall’azienda ma “a viale Mazzini raccontano che alcuni renziani doc girano già con le liste di proscrizione nei corridoi”.

Tutti i nomi del poltronificio

Tutti i nomi del “poltronificio” di Renzi&Boschi anche nell’inchiesta del Fatto firmata da Emiliano Luzzi e Davide Vecchi. Tra le pedine findamentali del “giglio magico” il Fatto cita Filippo Bonaccorsi, “cui il premier ha affidato la cabina di regia del Miur per ristruttrare 21.230 scuole italiane” e Antonella Manzione, già capo dei vigili di Firenze e oggi responsabile del dipartimento affari giuridici di Palazzo Chigi. Il cerchio si chiude con Alberto Bianchi, l’avvocato di Renzi, “premiato” con la nomina nel cda dell’Enel e con Marco Seracini, commercialista di Renzi, inserito nel cda dell’Eni.

 

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