Il “giglio magico” di Renzi guarda a viale Mazzini: Rai sorvegliata speciale
La corte di Renzi, il “giglio magico”, la lobby del premier. Di che cosa parliamo? Di un sistema di relazioni influenti, di una rete di nomi che contano e che finisce in prima pagina sia sul Fatto che sul Giornale, a dimostrazione della circostanza che vede il premier accerchiato da destra a sinistra dopo l’atteggiamento autoritario assunto sulle riforme istituzionali.
Il cuore del sistema resta a Firenze
L’inchiesta del Giornale è firmata da Paolo Bracalini che spiega come il cuore del network renziano si trovi ancora a Firenze: “Lì c’è l’ufficio di Marco Carrai, presidente di Aeroporto di Firenze, l’uomo che insieme a Luca Lotti (sottosegretario) e all’avvocato Alberto Bianchi (legale di Renzi, da qualche mese nominato nel cda di Enel) sta al vertice della piramide renziana”. A Roma invece tutto ruota attorno al “tesoriere nazionale del Pd Francesco Bonifazi, tributarista fiorentino titolare dello studio dove ha lavorato la giovane Maria Elena Boschi e al vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini“. Come a Firenze Renzi ha piazzato suoi fedelissimi nelle partecipate comunali così sta facendo nelle partecipate statali con le ultime infornate di nomine. Con un obiettivo finale: conquistare la Rai. Finora il premier si è tenuto distante dall’azienda ma “a viale Mazzini raccontano che alcuni renziani doc girano già con le liste di proscrizione nei corridoi”.
Tutti i nomi del poltronificio
Tutti i nomi del “poltronificio” di Renzi&Boschi anche nell’inchiesta del Fatto firmata da Emiliano Luzzi e Davide Vecchi. Tra le pedine findamentali del “giglio magico” il Fatto cita Filippo Bonaccorsi, “cui il premier ha affidato la cabina di regia del Miur per ristruttrare 21.230 scuole italiane” e Antonella Manzione, già capo dei vigili di Firenze e oggi responsabile del dipartimento affari giuridici di Palazzo Chigi. Il cerchio si chiude con Alberto Bianchi, l’avvocato di Renzi, “premiato” con la nomina nel cda dell’Enel e con Marco Seracini, commercialista di Renzi, inserito nel cda dell’Eni.