Il vero nemico di Mattarella? Non era Berlusconi ma Cicciolina…

7 Feb 2015 19:54 - di Luca Maurelli

Nel racconto della sobria e compassata esperienza politica del nuovo presidente della Repubblica in questi giorni un po’ tutti hanno ricordato l’unico momento di autentica “vivacità” di Sergio Mattarella, quelle furenti dimissioni da ministro del governo Andreotti causate dall’approvazione della legge Mammì che avrebbe – a suo parere – favorito il gruppo editoriale di Silvio Berlusconi. In pochi, però, ricordano che nei mesi precedenti Mattarella aveva incrociato le lame con un inusuale avversario politico, che nei due anni trascorsi al ministero della Pubblica Istruzione, tra l’89 e il ’90, non gli diede praticamente tregua. Un avversario di nome Ilona Staller, la più famosa pornostar che abbia mai calcato le scene italiane, una ragazza ungherese che si faceva chiamare Cicciolina e che grazie a Marco Pannella era sbarcata in Parlamento nel 1987, con 20.000 preferenze, risultando seconda nelle liste del Partito Radicale. Secondo voi Cicciolina chi prese di mira nella sua attività politica la nota pornostar? Un democristiano integralista, custode della morale cattolica, un certo Sergio Mattarella…

 Cicciolina al fianco di Madonna

“La deputata radicale Ilona Staller, in una dichiarazione, esprime la sua solidarietà alla cantante Madonna, che nei giorni scorsi è stata fatta oggetto di critiche, per il suo concerto, da esponenti del mondo cattolico. Nella dichiarazione, Ilona Staller polemizza in particolare con il ministro della Pubblica Istruzione, il democristiano Sergio Mattarella, invitandolo a “preoccuparsi dell’informazione sessuale nelle scuole” invece di occuparsi “del carattere educativo dei concerti rock”, informava a inizio 1990 una nota di agenzia.

Ma cos’era accaduto? La Conferenza episcopale italiana era insorta contro la cantante, messa all’indice per «lo scarso contenuto artistico e la volgarità nel mescolare sacro e profano». Con i vescovi si era schierato, pubblicamente, l’allora ministro dell’Istruzione. Tanto bastò per far insorgere Ilona. Pochi mesi dopo, avvenne il bis, quando la deputata radicale interrogò il ministro sul caso di una ragazza di una scuola media di Vigevano richiamata dalla preside dell’istituto  perché si era presentata in classe con indumenti troppo succinti. Mattarella, ovviamente, si era schierato con la preside, che aveva vietato alle studentesse di indossare la minigonna durante le ore scolastiche: «Se è innegabile il diritto dei giovani di indossare modelli di abbigliamento diffusamente proposti dalla moda corrente e ormai naturalmente accettati, è altrettanto innegabile che le stesse famiglie, tranne rare eccezioni, si aspettano che nella scuola la naturale esuberanza dei giovani sia contenuta a livelli compatibili con un ambiente ove si esercita istituzionalmente una funzione educativo-didattica». Ma anche Cicciolina, a quei tempi, era politicamente molto esuberante e agli atti parlamentari resta la sua ironica richiesta di “ripristinare nelle scuole medie l’uso del grembiule nero, per impedire che il corrosivo veleno della moderna minigonna riduca in cenere l’operato educativo di presidi e insegnanti”. Oggi, per fortuna del neopresidente, la Staller non è più in politica, dopo alcuni tentativi di “ritorno” andati a vuoto, anzi, ha appena annunciato di voler tornare al porno, ventisette anni dopo la sua ultima apparizione, alla veneranda età di 63 anni. Guarda i casi della vita: fatte le debite proporzioni, due grandi rientreé sulla scena di due vecchi avversari di un tempo che fu.

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