Istat, immigrati in aumento ma calano le nascite anche fra gli stranieri

12 Feb 2015 13:54 - di Roberto Frulli

In Italia calano le nascite, per la prima volta anche fra le mamme straniere che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro paese, e calano anche i decessi. Cinquemila neonati in meno nel 2014 rispetto all’anno precedente e circa 4 mila morti in meno.
E’ il quadro demografico tracciato dall’Istat in un rapporto in cui sono stimati gli andamenti nel 2014 e in cui si sottolinea che il tasso di natalità è «insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale». La popolazione residente ha raggiunto i 60 milioni 808 mila residenti, compresi, dunque, 5 milioni 73 mila stranieri, al primo gennaio 2015 mentre i cittadini italiani continuano a scendere – come ormai invariabilmente da dieci anni – e hanno raggiunto i 55,7 milioni , quindi -125 mila rispetto all’anno precedente.
Sono, invece, 509 mila le nascite, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità. Il tasso d’incremento naturale è di 1,4 per mille. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013 – nel 2010 era 1,46 – a fronte di una media Ue, secondo il dato del 2012, di 1,58. Per le straniere il numero medio di figli è di 1,91 – a loro è attribuito il 19 per cento delle nascite totali: nel 2013 era il 2,1. Sale, a 31,5 anni, l’età media del parto. Insomma si fanno figli un po’ più tardi.

Istat: primato di natalità a Trentino e Campania

Il tasso di natalità è di 8,4 per mille, poco meno del 2013 quando era del 8,5 per mille e al Trentino Alto Adige va il primato per natalità seguito dalla Campania. Agli ultimi posti la Liguria e la Sardegna. Ed è sempre la Liguria che ha anche il più alto tasso di mortalità.
Leggero incremento della popolazione residente dello 0,4 per mille, ma è il ritmo di crescita più basso negli ultimi dieci anni: appena 26 mila unità in più. Il tasso di incremento risulta complessivamente positivo nel nord e nel centro ma negativo nel Mezzogiorno: in particolare è positiva la crescita in Lombardia e in Trentino Alto Adige, in calo il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e la Liguria. Gli stranieri sono l’8,3 per cento della popolazione.
Sale l’aspettattiva di vita: per gli uomini si è giunti a 80,2 anni e per le donne a 84,9. L’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni e il 13,8 per cento ha fino a 14 anni, il 64,4 per cento dai 15 a 64 anni, il 21,7 per cento da 65 anni in su.
Sono oltre 5 milioni gli stranieri. I residenti sono cresciuti in un anno di 151 mila unità: come detto sono l’8,3 per cento del totale della popolazione. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità, che è, poi, il valore minimo degli ultimi cinque anni.
L’Istat registra una mobilità fra i Comuni. I trasferimenti di residenza sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di immigrati interni dell’1 per mille, il Centro dello 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.

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