L’addio di Barbara Saltamartini ad Alfano: non faccio il cespuglio di Renzi
Imbarazzata da molti mesi per l’eccesso di sudditanza del Nuovo centrodestra nei confronti di Palazzo Chigi, Barbara Saltamartini, ex portavoce del partito di Alfano, rompe gli indugi e in una lunga intervista a Libero, spiega le ragioni dell’abbandono. “Sostenere Renzi non è più tollerabile”, dice al termine di un lungo e faticoso faccia a faccia con il ministro dell’Interno (“diciamo che è stato un confronto molto franco e schietto sul piano politico. Il rapporto personale resta invariato”). La Saltamartini, un passato in An e nel Pdl, prima di fare le valigie ribadisce i dubbi già espressi alla vigilia dell’elezione di Mattarella con la conversione alfaniana dalla scheda bianca al voto per l’ex ministro democristiano. Subire il metodo Renzi sul Colle, questo il ragionamento, è stato il colpo di grazia all’indipendenza del Nuovo centrodestra che ” si è comportato come un cespuglio di centro del governo, non come l’embrione di un progetto alternativo”. Che cosa farà non lo dice, ma è chiaro che si sta guardando intorno ed è tentata dall’abbraccio con la Lega di Salvini, unica forza insieme a Fratelli d’Italia, con il vento a favore nel panorama del centrodestra. “Innanzitutto mi prenderò dei giorni di riflessione durante i quali mi confronterò con gli amministratori e i militanti che mi hanno seguito nell’esperienza di Ncd per decidere – prende tempo – l’unica cosa certa è che giocherò nella metà del campo alternativa alla sinistra”. Ma c’è chi giura che sarà l’unica candidata donna del Carroccio alle prossime regionali di primavera.