La leggenda di Jesse James: vendicò il Sud umiliato assaltando i treni
Se andate a Kearney, nel Missouri, c’è un ristorante ancora oggi che propone il “Frank James hamburger”, e nella contea di Clay, sempre a Kearney, la casa natale dei James è oggi museo e centro studi. Fu venduta nel 1978 dai nipoti del celebre fuorilegge al comune. Quella di Jesse James, di cui ricorre in questi giorni l’anniversario della sua prima rapina in banca, quella che dette inizio alla sua leggenda, si può considerare una “storia familiare”: nel west infatti le bande di outlaw erano spesso formate da membri della stessa famiglia e comunque imparentati tra loro (come i quattro fratelli Dalton, ad esempio, anche loro del Missouri). Lo stesso accadde per la banda James, i cui membri storici erano Frank e Jesse e i quattro fratelli Younger, Cole, Jim, John e Bob, parenti dei James. Tra gli altri componenti storici c’erano i fratelli Miller, Ed e Clell, e i fratelli Ford, Charly e Bob, l’ultimo dei quali assassinò a tradimento Jesse James, come ci ha raccontato nel 2007 un film di Andrew Dominik con Brad Pitt.
Il “Frank James hamburger” di Kearney
Negli Stati Uniti del Sud Jesse James è ancora oggi una leggenda, un’icona inscalfibile, in quanto vendicò il Sud oltraggiato e umiliato, impedì la costruzione di una ferrovia, creò danni enormi all’Unione. A differenza di Billy the Kid, considerato un vero e proprio bandito, Jesse James è ritenuto una specie di Robin Hood, un antiaereo positivo di cui probabilmente l’America post guerra civile aveva bisogno. In realtà, furono proprio i nordisti, con le loro prepotenze, a fare dei James dei fuorilegge. Jesse non aveva partecipato neanche alla guerra di secessione per motivi anagrafici, essendo del 1947,anche se il suo cuore batteva per la Confederazione. Ma quanto gli accadde all’età di 15 anni lo segnò per sempre e segnò la storia di quella parte degli Stati Uniti. Nella primavera del 1963 un gruppo di nordisti irruppe nella proprietà dei James, cercando notizie e informazioni sugli irregolari di William Quantrill, feroce generale confederato che combatteva una guerra personale contro l’Unione con metodi barbari. Le giacche blu volevano assolutamente sapere dove fosse Quantrill, ma i James non lo sapevano. Però presero il patrigno di Jesse, il dottor Samuel, lo torturarono simulandone l’impiccagione e poi lo portarono in prigione. Lo stesso Jesse fu frustato e picchiato. La madre rimase in stato di choc per molto tempo. L’anno successivo Jesse si unì alla banda di Quantrill e, dopo la fine della guerra, continuò la sua guerra, assaltando treni e diligenze, rapinando banche, potendo contare sull’omertà della popolazione confederata. Frank e James furono accusati di aver partecipato nel 1864 al cosiddetto massacro di Centralia, dove gli uomini di Quantrill uccisero decine di soldati unionisti che si erano arresi. Jesse nel corso di queste imprese fu ferito due volte piuttosto gravemente.
La prima rapina di banca della storia
Ripresosi, compì quella che è considerata la prima rapina in banca nella storia degli Stati Uniti. Nel febbraio 1866 la banda James rapina la banca Savings Associations nella città di Liberty. Durante la fuga un ragazzo viene ucciso accidentalmente. Seguirono anni di rapine, inseguimenti, linciaggi, uccisioni, in una lotta tra legge e banditi senza esclusione di colpi. Nel 1868 gli Younger si unirono alla banda, le rapine aumentarono, e così le taglie sulle loro teste. Nel 1973 la banda James fa deragliare e rapina un treno ad Adair, nello Iowa. Durante l’assalto i rapinatori indossavano le maschere del Ku Klux Klan, organizzazione sciolta dal presidente Ulysses Grant. Banche e ferrovie si rivolsero alla famosa agenzia Pinkerton. Vi furono vittime da entrambe le parti in numerosi scontri, uno degli Younger fu ucciso. Fu in queste circostanze che la leggenda dei James si consolidò: Allan Pinkerton prese l’incarico come una faccenda personale, e organizzò un raid alla fattoria dei James: nel corso dell’assedio fu incendiata la casa con una bomba e il fratellastro di Jesse Archie rimase ucciso e la mamma Zerelda gravemente ferita. Orami non c’era più possibilità di accordo, era guerra totale. Nel 1876 ci fu la famosa rapina alla banca di Northfield, nel Minnesota, che causò l’inizio del declino della banda. Qualcosa andò storto, e la banda fu decimata. Dopo un’altra serie di imprese criminose, nel 1881 i fratelli si dividono: Jesse torna in Missouri e Frank si stabilisce in Virginia. Ormai Jesse si fidava solo dei fratelli Ford. Il 13 aprile 1882, dopo aver mangiato insieme, Jesse salì su una sedia per raddrizzare un quadro, e fu allora che Bob Ford gli sparò alle spalle uccidendolo, pare con la stessa Colt 45 placcata d’argento che lo stesso Jesse gli aveva regalato. Bob Ford agì per incarico dei Pinkerton, che non avevano dimenticato il fuorilegge.
Decine i film dedicati alla leggenda del Missouri
La vicenda di Jesse James ha colpito l’immaginario di Hollywood, che gli ha dedicato decine di film, il primo nel 1921 – interpretato dal figlio del bandito, Jesse jr. – e l’ultimo – ricordato – nel 2007. Tra i più importanti segnaliamo Jess il bandito del 1939 con Tyrone Power, Henry Fonda e John Carradine nella parte di Bob Ford, il suo sequel Il vendicatore di Jess il bandito dell’anno successivo, poi I predoni del Kansas (1950), La vera storia di Jess il bandito (1957), La banda di Jesse James (1972), I cavalieri dalle lunghe ombre (1980), Gli ultimi fuorilegge (2000), fino a quello sul suo assassinio del 2007. Una leggenda in celluloide lunga un secolo. Ma, come si sa, le vere leggende non muoiono mai. E così subito dopo la sua morte iniziò a circolare insistemente la voce che l’ucciso non fosse Jesse ma tale Carlie Bigelow il quale, sfruttando una certa somiglianza, spesso si spacciava per Jesse James. L’ex outlaw si sarebbe rifatto una vita assumendo il cognome della madre, Dalton, fino a che, nel 1936, arrestato dopo una rissa, avrebbe reclamato la sua vera identità. A prova di questo l’uomo mostrò a giornalisti e polizia una serie di cicatrici corrispondenti alle ferite che James aveva subito e raccontò particolari inediti della sua vita. Il sedicente Jesse James morì nel 1951, lasciando tutti nel dubbio, ma la sua leggenda non morirà mai.