L’Olanda non si scusa, Marino schernito dai tifosi, Alfano si nasconde
“Ho parlato con l’ambasciatore olandese, gli ho chiesto ‘intendete intervenire con il pagamento dei danni?’. Lui ha risposto che non ritiene che il Governo olandese possa pagare il nuovo restauro della Barcaccia”. È molto loquace il sindaco di Roma, il giorno dopo, mentre la città conta i danni della devastazione dei tifosi del Feyenoord. E s’immagina che l’ambasciatore olandese, dinanzi all’irrituale telefonata del sindaco, abbia potuto rispondere: ma la vostra polizia che faceva quella sera? Ma Marino è iperattivo, come sempre quando il danno ormai è fatto.
Gianni Morandi a piazza di Spagna
Durante il suo sopralluogo alla Barcaccia, in piazza di Spagna, incrocia pure i tifosi olandesi che gli intonano cori di scherno, allontanati dai vigili urbani e dalla scorta del sindaco (ancora girano per Roma, i tifosi olandesi?). Per uno strano scherzo del destino, quando invece in visita alla fontana danneggiata arriva Gianni Morandi la folla accorre per immortalare in un selfie il momento “storico”.
L’Olanda non paga, Figc e Acea sì
Il presidente della Figc Carlo Tavecchio promette che la federazione contribuirà a sostenere le spese di riparazione per la Barcaccia. Lo stesso ha fatto Acea. L’Olanda invece non ci pensa proprio, a quanto pare. Gli unni arrivati da Rotterdam hanno prodotto 20 meri cubi di spazzatura. E le foto in cui orinano sui muri del centro storico della Capitale hanno fatto il giro del web. Nessuno però si è ancora scusato ufficialmente con la Capitale. La Confcommercio stima intanto i danni al settore per le chiusure forzate: 3 milioni di euro.
Afano tace dopo le devastazioni dei tifosi
Chi non parla è invece Angelino Alfano, mentre si assiste a un patetico scaricabarile tra sindaco Marino e questore di Roma. Il primo punta l’indice contro la polizia che non ha garantito sicurezza, il secondo non ci sta e difende i suoi uomini. Nessuno sembra avere voglia di assumersi le proprie responsabilità. La Procura di Roma ha intanto aperto un’inchiesta per “delitti contro la personalità dello Stato”. Il caos, dalle piazze, si trasferisce nelle pratiche burocratiche.