Ma Silvio non molla: con Matteo adesso tratto io… Ci riuscirà?
Immortale? Non proprio, di certo un combattente tenace. Dopo il doppio schiaffo ricevuto da Matteo Renzi e dall’ex pupillo Alfano, Silvio Berlusconi torna a ruggire e sembra intenzionato a non mollare il timone della navicella azzurra che rischia di infrangersi sugli scogli . “Un’altra chance a Renzi, l’ultima, ma adesso tratto io”, è questo questo il senso dei ragionamenti del Cavaliere, chiuso ad Arcore e tempestato di telefonate da parte dei fedelissimi. “Presidente, siamo tutti con te” è il tam tam di messaggi e incoraggiamenti riportati da Francesco Cramer sul Giornale. Non curante dello scacco matto del premier, il leader di Forza Italia si affretta a spiegare che il Patto del Nazareno non è morto, perché sulle riforme – dice – “se sono funzionali a quello che diciamo da vent’anni non possiamo tirarci indietro”. È ovvio che da oggi in poi, però, la cautela sarà massima.
La strana coppia
Silvio e Matteo, insomma, hanno ancora bisogno l’uno dell’altro e continuano ad annusarsi a distanza mentre l’opinione pubblica si interroga sull’ingenuità di Berlusconi nella partita del Quirinale. Dietro il coro degli yesmen, però, in casa azzurra le fibrillazioni sono alle stelle con i malpancisti pronti a prendersi la rivincita sui colleghi filo-renziani. L’azzurro Osvaldo Napoli anticipa la linea del capo: «Quando il ministro Boschi afferma che c’è una maggioranza anche senza Forza Italia non specifica se questa maggioranza è pronta ad approvare le stesse riforme fin qui portate avanti. Quanto a bluff, Renzi e i suoi ministri farebbero bene a non esagerare…». Che tradotto significa: le riforme vanno in porto solo se c’è il Cavaliere; l’ex sindaco di Firenze, dopo aver ricompattato la minoranza dem, ha ancora bisogno di Forza Italia (o di quel che resta) che resta in campo a patto che sia corretto. Ma a quale prezzo per entrambi?