Da Mattarella per avere verità su Emanuela, Denise e altri “cold case”

26 Feb 2015 14:28 - di Redazione

Si sono rivolti a Sergio Mattarella, che durante il governo D’Alema ha avuto la delega ai Servizi segreti, per aprire i faldoni che riguardano i troppi misteri che non hanno trovato risposta in questi anni. Sono parenti di vittime e di persone scomparse negli ultimi anni, che hanno tenuto un presidio davanti al Quirinale. «Un paese senza giustizia è un paese senza civiltà», «Gli scomparsi e gli omicidi non si archiviano». Sono alcuni degli striscioni esposti questa mattina a pochi metri di distanza dal Colle durante il sit-in organizzato da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983. Negli striscioni, oltre alle immagini della giovane, anche le foto di altre persone uccise o di cui non si ha più notizia: dalla piccola Denise Pipitone a Roberta Ragusa. Pietro Orlandi ha anche scritto una lettera al presidente della Repubblica. «Non rinuncerò mai alla speranza che un giorno la verità e la giustizia non siano più relegate a semplici utopie, ma tornino ad essere i principi fondamentali di uno stato che si reputa civile – scrive in un passaggio della missiva – sono certo, presidente, che comprenderà l’angoscia che ci opprime, la stessa che lei ha vissuto nella tragedia che ha colpito la sua famiglia, quel senso di impotenza e insieme il non voler cedere e accettare che un fratello possa morire perché qualcuno ha deciso così».

L’appello a Mattarella di Pietro Orlandi

Pietro Orlandi si augura che «ci sia collaborazione tra lo stato italiano ed il Vaticano». «È assurdo che l’inchiesta vada avanti da trentadue anni senza una conclusione – sottolinea – sono state fatte tanti ipotesi arrivate a metà. Ho sempre considerato il Vaticano la mia famiglia. Ma questa indifferenza, per non dire omertà, non ha giustificazione». Il fratello di Emanuela Orlandi si augura che la Procura non archivi il caso. «Al momento ci sono sei indagati – ricorda – archiviare sarebbe un fallimento per la giustizia. Ho visto nel presidente Mattarella una persona sensibile e dal grande senso della giustizia. Mi farebbe molto piacere poterlo incontrare di persona, anche per un breve colloquio informale».

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