Meloni a Mattarella: basta retorica stile Dc, pensi all’Italia in ginocchio

4 Feb 2015 9:40 - di Redazione

Sergio Mattarella, il sobrio capo dello Stato fresco di elezione, non  merita neppure la sufficienza. Giorgia Meloni, che insieme a Matteo Salvini al vecchio ministro democristiano ha preferito quel “Pierino” di Vittorio Feltri, in un intervento su Il Tempo riassume tutte le perplessità del nuovo corso presidenziale firmato Renzi.  “Il discorso del nuovo presidente della Repubblica è stato talmente rassicurante da essere preoccupante. Una prova di arte oratoria che si addice ad un politico navigato della vecchia scuola democristiana: tante belle parole ma molto distanti dalla realtà che l’Italia vive ogni giorno”. Insomma, per l’ex ministro della Gioventù Giorgia Meloni il tono consolante desta grande preoccupazione, a cominciare dalla crisi economica trattata da Mattarella come “una catastrofe naturale e non come la conseguenza delle fallimentari politiche economiche e monetarie dell’Europa”.

Per la Meloni l’Europa è da rifare

“La sfida – scrive la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – è riaffermare la nostra sovranità dall’ingerenza delle cancellerie e delle lobby che governano l’Ue e la nostra dignità nazionale, oggi totalmente calpestata. Il caso marò ne è l’emblema”. Mattarella – ricorda ai più distratti – è stato per 25 anni in Parlamento. È stato ministro dei governi Goria e Andreotti, De Mita, Amato, D’Alema e componente di quella Corte Costituzionale “che sembra voler difendere solo privilegi come le pensioni d’oro. Speriamo che da presidente della Repubblica sia più concreto nel cambiare questa Italia, perché i tatticismi, la prudenza e i compromessi della Prima Repubblica ci hanno consegnato una nazione in ginocchio”.

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