Milleproroghe: dagli sfratti a Equitalia, ecco le novità del decreto
Il governo porrà la questione di fiducia nell’aula della Camera sul decreto legge Milleproroghe, il cui esame avrà inizio oggi a Montecitorio alle 18,30. Tra le novità dell’ultima ora, arriva una sorta di “mini-proroga” per 4 mesi del blocco degli sfratti: la riformulazione di diversi emendamenti al Milleproroghe prevede che i giudice possa «disporre la sospensione dell’esecuzione» dello sfratto «fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione», per consentire il «passaggio da casa a casa».
Il Milleproroghe scade il 3 marzo
I tempi per la conversione del decreto sono stretti, vista la scadenza il 3 marzo e il secondo passaggio, a questo punto blindato, che ancora si deve fare al Senato. Diversi gli emendamenti approvati nella serata di lunedì, con i lavori che inizialmente sono andati a rilento per le proteste delle opposizioni, in particolare Forza Italia e Movimento Cinque Stelle, sia sui tempi ristretti per il dibattito sia per i contenuti di alcuni emendamenti presentati all’ultimo dai relatori. Dito puntato in particolare contro la proposta di destinare un milione di euro per il sostegno al reddito dei dipendenti della Fondazione Tommaso Campanella, istituti per la ricerca e la cura dei tumori calabrese con i vertici indagati. Ma anche per la misura che prevede lo stop alle sanzioni per le Regioni che hanno sforato il Patto di Stabilità interno, “cucita” sulla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, unica regione ad aver destinato «ai pagamenti dei debiti» della Pubblica amministrazione «una quota dell’obiettivo del patto di stabilità superiore al 50% dello stesso».
Nel Milleproroghe anche le rate di Equitalia
Approvate, o in via di approvazione, altre proposte dei relatori, dalla riapertura dei termini per la rateazione delle cartelle Equitalia alla proroga per altri due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli, fino alla proroga dell’appalto per i collaboratori scolastici di Palermo (fino a fine anno), in attesa che si trovi una soluzione per i lavoratori, e alla possibilità fino al 30 giugno per gli enti locali di chiedere la riapertura degli uffici dei giudici di pace soppressi per effetto del riordino. Ok atteso anche per l’aumento al 20% dell’anticipo del prezzo degli appalti e dello slittamento a settembre del termine per la riduzione delle stazioni appaltanti. Tensioni si sono registrate anche sulla norma, sempre proposta dai relatori, che “sospende” per due anni i requisiti per il trasferimento della titolarità delle farmacie. Una beffa per i diecimila che stanno partecipando al concorsone per l’apertura di 2600 nuove sedi, che si vedrebbero “bypassate da persone senza idoneità ma con soldi a sufficienza per comprare la licenza.