Nessuna pietà per i gay nello Stato Islamico: assassinati e lapidati
Lo Stato Islamico ha diffuso nuove scioccanti foto di “un gay” lanciato da un tetto e ucciso. Secondo il quotidiano inglese Daily Mail, ripreso in Italia dal sito Dagospia, dopo un processo subito in una corte dello Stato del Califfo Al Baghdadi, l’uomo è stato condotto sul tetto del palazzo e buttato giù di fronte a una grande folla sottostante. Folla attenta e anche festante che ha quindi provveduto a lapidare quel povero corpo. L’orribile atto è stato compiuto a Tel Abiad, nella capitale dello Stato Islamico di Raqqa, in Siria.L’uomo è stato descritto come un “figlio di Lot” e accusato di aver commesso atti di sodomia. Lot è citato nella Bibbia e nel Corano, quando si denuncia che la gente di Sodoma e Gomorra viveva nel peccato e si preannuncia che sarebbe stata punita severamente da Dio.
Esecuzioni di gay
Non è la prima occasione in cui lo Stato Islamico ha reso note foto di simili persecuzioni. Un altro uomo accusato di aver commesso atti omosessuali è stato lanciato dallo stesso edificio il mese scorso. Una grande folla di combattenti e residenti di Raqqa sono mostrati mentre si radunano per assistere all’orribile punizione, fuori dal tribunale islamico. Tra loro non mancano anche dei bambini. Molti uomini sono saliti su un alto muro per poter assistere più comodamente all’atroce spettacolo.
Lo Stato Islamico non perdona
Nelle crude immagini diffuse dai jiadisti di Al Baghdadi si vede anche un guerrigliero che tiene in mano un megafono, con il quale annuncia alla folla le decisioni della corte e la condanna a morte per il “figlio di Lot”. Dopo l’annuncio, il colpevole viene trascinato sul tetto dell’edificio con il volto coperto da un cappuccio nero e, poco dopo, lanciato nel vuoto. Infine il suo corpo senza vita viene mostrato steso per terra, tra calcinacci e altri materiali di scarto.