Nomadi si incatenano ai contatori: pretendono di avere la corrente gratis

19 Feb 2015 18:21 - di Redazione

Volevano energia elettrica gratis. A costo zero. Anzi, a costo dei contribuenti tutti e al modico prezzo di una catena e un lucchetto con cui avvinghiarsi ai contatori e ad un diritto inesistente. Così, alcune decine di appartenenti a famiglie nomadi, con tanto di bambini al seguito, si sono incatenate davanti ai contatori dell’energia elettrica del loro campo sinti a Vicenza per impedire il distacco della corrente. Un provvedimento annunciato da giorni dalla giunta di centrosinistra dopo aver preso atto che nessuno dei 23 nuclei famigliari del campo aveva sottoscritto regolari contratti con l’azienda fornitrice di energia sino ad oggi pagata dal Comune.

Dai nomadi una rivendicazione inaccettabile

Un’azione dimostrativa inaccettabile, che ha elevato al quadrato la portata della rabbia e dell’indignazione pubblica non solo scatenate per la richiesta inamissabile di ottenere forniture gratis a dispetto di chi, non riuscendo magari ad arrivare a fine mese, è costretto a tirare la cinghia su tutto, e a pagare a fatica comunque le utenze dovute, ma alimentate anche dall’avere la dimostrazione improvvisata inflitto il disagio di una prolungata chiusura di una delle strade più trafficate della circonvallazione di Vicenza, viale Cricoli, con pesanti ripercussioni sul traffico e più di qualche momento di tensione.

La rabbia della gente contro il campo rom

I tecnici incaricati del distacco hanno chiamato carabinieri e polizia che dopo un lungo braccio di ferro con i nomadi del campo in questione hanno allontanato coloro che protestavano, consentendo agli incaricati dell’azienda municipale servizi di accedere all’area dove si trova il contatore elettrico e staccare le utenze. Una risoluzione necessaria che forse non basterà nemmeno, comunque, a sedare gli animi della gente, onesti contribuenti e cittadini rispettosi di canoni e scadenze. Una insofferenza su cui nei giorni scorsi era stato allertato il prefetto di Vicenza, Eugenio Soldà, informato che sassaiole e urla minacciose erano state indirizzate verso il campo nomadi. Non solo: mercoledì per le strade della città erano comparsi volantini, subito rimossi dai vigili, che incitavano addirittura a sparare ai nomadi. L’europarlamentare leghista vicentina Mara Bizzotto, tra gli altri, dopo aver invocato la chiusura immediata del campo rom, ha definito «vergognose le sceneggiate dei nomadi». Interpretando il pensiero – e l’auspicio – di molti, moltissimi vicentini.

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