Ai gay non basta la legge sull’omofobia: vogliono l’omotransfobia
Da una parte le Sentinelle in piedi, che vogliono la libertà di espressione, perché essere critici nei confronti delle richieste dei gay non significa essere omofobi. Dall’altra i Sentinelli di Milano, paladini dei diritti dei gay. Sigle simili, obiettivi opposti. E stavolta a mettersi sotto i riflettori sono i Sentinelli, che hanno annunciato una manifestazione nel giorno di San Valentino in piazza della Scala, dal titolo “Pirlotondo”. E sono sicuri che all’iniziativa parteciperà anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Le associazioni gay: una legge contro l’omotransfobia
«Abbiamo raccolto quasi mille adesioni in rete dopo pochi giorni. Contiamo di essere anche di più rispetto ai quattro pirla di Piazza Einaudi», con riferimento a una battuta del governatore lombardo Roberto Maroni sulle contestazioni al convegno sulla famiglia. Obiettivo dell’iniziativa, nata in rete, sarà «chiedere una legge contro l’omotransfobia».
La piazza si riempie con l’aiuto della sinistra politica
Il trucco c’è e si vede perché, alle manifestazioni omosessuali dei Sentinelli, non partecipano solo le organizzazioni lesbiche, gay e trans ma arriva sempre il supporto del Partito democratico, che manda sempre qualche rappresentante e qualche militante, dei vendoliani, di Rifondazione comunista e dei Verdi, come dimostra l’ultima mobilitazione di piazza.
Gli avversari: le Sentinelle in piedi
Le Sentinelle in piedi, invece, si scagliano contro il ddl Scalfarotto, presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali. Il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.