Non solo Mussolini. “Altri duci. Tra le due guerre”: presentato il libro
Altri duci. I fascismi europei tra le due guerre. E’ il titolo del libro Marco Fraquelli (Ugo Mursia editore, 632 pagine) presentato a Milano. Non solo Mussolini, dunque. Il saggio è una mappa dei movimenti fascisti che si svilupparono tra il 1919 e il 1945, oggi icone (talvolta esibite in chiave ideologica) delle nuove destre e dei movimenti ultranazionalisti: dall’Islanda alla Macedonia, dalla Svezia alla Lituania, dalla Svizzera all’Irlanda, dal Lussemburgo alla Finlandia, un viaggio a posteriori tra le decine di gruppi e partiti che credettero di poter dare vita alla rivoluzione in camicia nera.
Altri duci: tra fascismo e ultranazionalismo
All’evento milanese partecipano il politologo Giorgio Galli, lo storico Aldo Giannuli e il giornalista Marco Valle. Il poderoso volume passa in rassegna storie e testimonianze di leader per lo più sconosciuti al grande pubblico e ignorati dai manuali liceali, altri più noti, come il romeno Corneliu Zelea Codreanu, studiato e apprezzato ben oltre la vulgata antisemita che lo inchioda a un ritratto ingeneroso. Ma anche il belga Leon Dégrelle, lo spagnolo Josè Antonio Primo de Rivera e sir Oswald Mosley, creatore della British Union of Fascists.
Curiosità e “scoop”
Il lavoro di Fraquelli sugli “altri duci” riserva anche molte curiosità: per la prima volta, per esempio, si scopre che la “pacifica” e insospettabile Svizzera fu tra i più convinti promotori della prima «convention» internazionale fascista (ospitata a Montreaux); e che oltre alla marcia su Roma, vi furono marce su Berna, Bellinzona, Kaunas, Brno, Helsinki; o che a Reykjavik si tennero adunate “oceaniche”. Infine, al di là della rigorosa ricostruzione storica, il libro, come scrive nella prefazione Giorgio Galli, “offre materia per una riflessione sul più attuale fenomeno dell’insorgere, nel nostro continente, di neofascismi, populismi e ultranazionalismi”.