Palestina sì o no? Il governo Renzi fa confusione, il Parlamento pure
Sì dell’Aula della Camera alle mozioni del Pd e di Ap-Sc sul riconoscimento dello Stato di Palestina. Il testo del Pd è stato votato anche da Sel. Il testo del Pd impegna il governo “a continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo”. C’è quindi l’impegno per il governo a “promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele”. Questo testo è stato sostenuto dai deputati di Sel.
La mozione di Area popolare non riconosce la Palestina
Approvata anche la mozione dei centristi di Area popolare (Ncd più Udc) e Scelta civica. Due testi differenti stilati da forze politiche che appartengono alla maggioranza e su cui il governo si è espresso indistintamente a favore. Il testo non prevede espressamente il riconoscimento della Palestina ma lo subordina al riconoscimento dello stato di Israele da parte di Al Fatah e Hamas. Comportamento contraddittorio dunque da parte del governo, che ha fatto arrabbiare la minoranza dem.
Confusione in politica estera
La confusione della giornata si riflette anche nelle dichiarazioni successive al voto d’aula. Per Israele il voto del Parlamento è positivo perché non riconosce lo stato della Palestina sulla base del principio dei due stati, ma il capogruppo Pd Speranza dice l’esatto contrario in un tweet: “Oggi è un bel giorno per il Parlamento. Approvata mozione per il riconoscimento della Palestina”. Forza Italia ha ribadito con Daniele Capezzone la contrarietà al riconoscimento, lo stesso ha fatto la Lega con Gianluca Pini, per il quale “Israele è rimasto l’ultimo baluardo democratico in Medio Oriente. Ammettere, oggi, che è possibile arrivare al riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina senza accordi preventivi con Israele è un rischioso azzardo”. Un voto, quello sulla Palestina, che riflette pienamente tutte le contraddizioni e le fumosità della politica estera dell’era renziana.
La posizione di Fratelli d’Italia
Il capogruppo di FdI Fabio Rampelli, illustrando la mozione del suo gruppo, ha detto che il dibattito è stato occasione per ribadire la nostra posizione sul Medio Oriente: due popoli e due Stati. Riconoscimento, cioè, dello Stato di Palestina a condizione del reciproco riconoscimento dello Stato israeliano, con immediata ripresa del negoziato bilaterale a garanzia del diritto alla pace, alla sicurezza,
alla prosperità economica per entrambi gli attori e, soprattutto, per i bambini e i soggetti deboli arabi e israeliani, vere vittime di questa guerra interminabile”.