Il Papa “cita” Mafia capitale: «No alla prostituzione delle cooperative»
Occorre «lottare contro la prostituzione delle cooperative», che «ingannano la gente con un nome buono, per scopi di lucro». Ma «come lottare, lottare solo? Lottare con le idee? Ma lottate con la cooperativa giusta, quella vera, quella che sempre vince». Lo ha detto Papa Francesco nella udienza dove ha ricevuto la Confcooperative. Pare implicito il riferimento agli scandali emersi in Mafia capitale, in particolare alla coop 29 giugno di Salvatore Buzzi, che sull’accoglienza dei migranti aveva creato un vero e proprio business. Basilio di Cesarea diceva «il denaro è lo sterco del diavolo», lo ripete ora anche Bergoglio: «Il denaro è lo sterco del diavolo quando diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo». Il Pontefice lo ha detto alla Confcooperative: «Il denaro al servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se autentica, dove non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale». Il Papa suggerisce più collaborazione tra cooperative bancarie e imprese, di pagare «più giusti salari» e operare per «far vivere con dignità le famiglie».
Mafia capitale e le coop rosse
«Le cooperative – ha detto Papa Francesco nel corso dell’udienza – devono continuare ad essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile. Per questo occorre mettere al primo posto la fondazione di nuove imprese cooperative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, in modo da creare soprattutto nuove possibilità di lavoro che oggi non ci sono». Il pontefice ha quindi ricordato la riflessione di papa Benedetto XVI, nella Caritas in veritate, che «il mondo abbia bisogno di una economia del dono».