Il Pil pro capite del Centro-Sud è la metà di quello del Nord

9 Feb 2015 11:57 - di Redazione

Il Mezzogiorno con un Pil pro capite di 17,2 mila euro presenta “un differenziale negativo molto ampio” con il resto del Paese: il suo livello è inferiore del 45,8%, quindi quasi dimezzato, rispetto a quello del Centro-Nord. Lo rileva l’Istat, diffondendo i dati per il 2013, aggiornati secondo il nuovo sistema dei conti (Sec 2010). Il Pil per abitante nel 2013 risulta, infatti, pari a 33,5 mila euro nel Nord-Ovest, a 31,4 mila euro nel Nord-Est e a 29,4 mila euro nel Centro. Rispetto al 2011 – fa notare l’istituto di statistica – si è registrata una riduzione in tutte le regioni italiane, con l’eccezione di Bolzano e della Campania. In particolare, a livello regionale o di provincia autonoma, risulta in testa Bolzano con un Pil per abitante di 39,8 mila euro, seguito da Valle d’Aosta e Lombardia (rispettivamente con 36,8 e 36,3 mila euro). All’ultimo posto della graduatoria si trova la Calabria con 15,5 mila euro, un valore del 61% più basso rispetto a Bolzano e del 57% sulla Lombardia.

La provincia più ricca è quella di Milano

E’ Milano la provincia più ricca, mentre fra le zone più povere d’Italia c’è il Medio Capidano (Sanluri e Villacidro). Nel dettaglio, “nel 2012 Milano è la provincia con i più elevati livelli di valore aggiunto per abitante, pari a 46,6 mila euro; segue Bolzano”. Le province che hanno “i più bassi livelli sono Medio Campidano e Agrigento, con circa 12 mila euro, e Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13 mila euro”.

La retribuzione media netta di un dipendente? 16mila euro l’anno

Ancora: secondo l’Istat in Italia il costo medio del lavoro dipendente, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è di 30.953 euro all’anno. Il lavoratore, sotto forma di retribuzione netta, ne percepisce poco più della metà (il 53,3%), ovvero 16.498 euro. Gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi al 2012. Un quarto dei “portafogli” degli italiani è sotto i 10mila euro, mentre meno di 3 su 100 scorano i 70mila. Dati dell’Istat alla mano, nel 2012 “oltre la metà dei redditi lordi individuali (54%) è tra 10.001 e 30.000euro annui, il 25,8% è sotto i 10.001 e il 17,6% è tra 30.001 e 70.000. Solo il 2,4% supera i 70.000 euro”.

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