Pino Daniele, è ancora il suo fragile cuore il motivo del contendere
Non accennano minimamente a placarsi le polemiche sulla morte di Pino Daniele. Anzi, se possibile, da quando se n’è andato si alimentano sempre di più, di ora in ora: e il gossip, che per la invincibile riservatezza del cantautore napoletano – capace di custodire più e meglio di altri illustri colleghi la sua privacy – è rimasto a lungo a secco di news e di scoop, sembra volersi rifare tutto in una volta. Dal suo addio, ormai più di un mese fa, sta succedendo di tutto infatti: e mentre la gente ancora piange la sua prematura scomparsa e va avanti l’inchiesta con un procedimento penale pendente contro ignoti, il punto nevralgico del contendere resta ancora il cuore di Pino.
Il cuore di Pino Daniele
Come noto, infatti, si è svolta nelle scorse settimane l’autopsia decisa, tra l’altro, per chiarire se il cantautore poteva essere salvato con un intervento medico più tempestivo. Un’iniziativa su cui si è discusso, inizialmente attribuita alla famiglia di Pino, e che in queste ore Marco Mastracci, avvocato della moglie del cantautore Fabiola Sciabbarrasi, si è affrettato a chiarire dichiarando che le indagini medico legali sul corpo dell’artista non sono «frutto della volontà dei familiari, bensì la logica conseguenza dell’inchiesta avviata direttamente dalla Procura della Repubblica di Roma per far luce su alcuni aspetti oscuri che hanno preceduto la sua morte, anche in virtù di nuovi elementi emersi». Una dichiarazione apparsa a stretto giro dall’accorato appello mosso dall’ultima compagna di Pino Daniele, Amanda Bonini, che interrogandosi sul futuro del cuore dell’autore di Napul’è dopo che saranno effettuati tutti gli esami, ha avanzato la richiesta che l’organo espiantato possa essere ricongiunto ai poveri resti.
Botta e risposta tra moglie e ultima compagna
«Una prassi – quella che segue gli esami autoptici – definita dalla donna «devastante» e «resa ancor più dolorosa dal dover intuire quale potrebbe essere il destino di quel cuore una volta terminati gli esami. Se razionalmente – riporta anche il Messaggero.it – con grande dolore, devo accettare una disposizione come atto dovuto – scrive Amanda – al contempo, trovo moralmente inaccettabile che quel cuore, che idealmente è il luogo dell’anima di Pino, in cui sono le persone che ama, gli amici veri, dove è Napoli, dove c’è un pò di Maremma, dove sono le sue passioni e le sue ispirazioni, possa essere distrutto e smaltito come un “rifiuto organico” qualsiasi, per dirla con le sue parole….“come una carta sporca”. Naturalmente, la replica della famiglia non si è fatta attendere, ed è arrivata per bocca di Luisa Regimenti, presidente nazionale dei Medici legali italiani e medico legale che assiste la moglie del cantautore, Fabiola Sciabbarrasi, che ha ribattutto: «il cuore è presso l’Istituto di Medicina legale e rimarrà ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Al momento opportuno – ha concluso la Regimenti – su richiesta della famiglia, sicuramente il magistrato lo restituirà».