Rampelli: l’Italia abbia il coraggio di dichiarare guerra agli scafisti
«L’Italia ha una dichiarazione di guerra da consegnare, quella contro gli scafisti. Deve distruggere i barconi della morte prima che salpino», dichiara in una nota Fabio Rampelli – che sia questa la sua priorità, politica e umanitaria, perché è l’unico modo per salvare vite umane, contemporaneamente aumentando la sicurezza dei cittadini e togliendo un ulteriore strumento di morte al terrorismo islamico».
Rampelli: guerra agli scafisti
A poche ore dall’informativa del ministro Gentiloni alla Camera, il capogruppo di Fratelli d’Italia spiega che è proprio «l’operazione Mare Nostrum ad aver foraggiato due business, il mercato mafioso arabo degli scafisti e quello mafioso italiano di Buzzi, Odevaine e di certe spregiudicate cooperative sociali». L’Italia, che in sei mesi e con Federica Mogherini nominata Alto commissario europeo agli esteri non è riuscita a far celebrare un Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi libica (l’Egitto l’ha ottenuta in 24 ore), «investa su difesa e sicurezza, chieda alla Comunità internazionale di promuovere una missione a sua guida con l’obiettivo di compattare un fronte anti-Isis arabo-occidentale e del blocco dei flussi migratori verso le proprie coste».
L’Italia in mezzo al guado
«Apprezziamo il senso della dichiarazioni del ministro degli Esteri», commenta a sua volta Edmondo Cirielli, ma dobbiamo registrate, purtroppo, il fallimento della politica estera e di difesa italiana, in un momento delicatissimo». Da Matteo Renzi – aggiunge il parlamentare di Fratelli d’Italia – arrivano solo chiacchiere e nessun fatto. Nei giorni scorsi si è affrettato a smentire il suo ministro Pinotti, ma dietro non c’era alcuna strategia alternativa mentre la minaccia del fondamentalismo islamico è alle porte di casa».