Riforma Rai: la Meloni attacca Renzi, Gasparri usa l’ironia

23 Feb 2015 19:29 - di Redazione

Giorgia Meloni non perde tempo e lo attacca frontalmente: gravissimo che Renzi voglia scavalcare il Parlamento. Maurizio Gasparri invece decide per l’ironia e lo prende in giro in rima. «Matteo Renzi è un arrogante, di sciocchezze ne fa tante..». Ma anche da sinistra Sel non è da meno. E con Nicola Fratoianni dice che il premier vuole «il controllo assoluto della Rai». Insomma anche stavolta Renzi riesce a compattare l’opposizione contro questa sua ennesima proposta.

La riforma solo in Parlamento

E che proposta: cambiare la legge che presiede alla governance del servizio pubblico radio televisivo. E farlo per decreto. «Così come il controllo della Rai spetta al Parlamento a maggior ragione una qualsiasi riforma non può che essere fatta dal Parlamento» ammonisce Giorgia Meloni che giudica «gravissimo che il governo Renzi dichiari apertamente di voler scavalcare il Parlamento attraverso un decreto legge». Di tenore analogo le prese di posizione di Barbara Saltamartini (quale è l’urgenza?) e di Stefania Prestigiacomo che parla di un tentativo di «colpo di mano grottesco» da parte del governo, mentre il forzista Fasano attacca quelli che definisce «i cecchini del pluralismo».

La dovuta ironia

Insomma, è una vera ondata di indignazione quella che sta sommergendo l’idea del premier di riformare per decreto l’emittenza pubblica. Indignazione che, guarda caso, non vede schierarsi a difesa del pluralismo le tante vestali “democratiche” sempre pronte a frignare contro Berlusconi ai tempi in cui il Cavaliere era insediato a Palazzo Chigi. Segno evidente che il problema della democrazia e della pluralità dell’informazione vale solo a corrente alternata. È buono da agitare se si sta all’opposizione. In ogni caso l’idea di Renzi è destinata a infrangersi sul muro della realtà. Cosicché, dai microfoni della trasmissione radiofonica “Un giorno da Pecora“,  ha buon gioco Gasparri a ricordargli, sempre in rima e con la dovuta ironia, che se «la Rai vuoi riformare? Con noi devi parlare..».

 

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