La sfida di Schittulli nella Puglia di Vendola: «Il centrodestra può farcela»

21 Feb 2015 15:02 - di Redazione

«Dalla loro querelle l’avvantaggiato sono io perché ognuno di loro userà il proprio valore, la propria forza, e quindi si attiveranno ancora di più rispetto a ieri». Così il candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrodestra, Francesco Schittulli, commenta la crisi interna a Forza Italia a causa dei contrasti tra Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi, che ha da qualche giorno commissariato il partito in Puglia. «Fitto – ha ricordato Schittulli oggi a margine di una iniziativa elettorale con Fratelli d’Italia – ha sempre detto che riteneva le primarie un elemento indispensabile, ma poi non ci sono stati i tempi per portarle avanti. E ritiene anche che il patto con Renzi non andava espletato e ora mantiene questa sua linea in maniera piuttosto ferma».

Coppie gay Schittulli replica a Vendola

«Forza Italia – per Schittulli – è in una fase di dialettica piuttosto vivace e questo è un segno di democrazia. La dialettica c’è stata anche nel Pd al cui interno un’ala non condivide l’impostazione del segretario nazionale e presidente del consiglio dei ministri. La stessa cosa sta accadendo nel partito di maggioranza del centrodestra. Quindi non vedo problematiche forti». «Vedo – ha rilevato – un fatto positivo: siamo riusciti a coalizzare tutto il centrodestra e lo stesso Fitto ha ribadito che rimane nel centrodestra e sarà al fianco del sottoscritto in maniera incisiva. Lo stesso dice Forza Italia». «Quindi – ha ribadito – da questo conflitto ideologico sembra che io ne possa trarre benefici elettorali». Quanto al no alle adozioni per coppie gay ribadito da esponenti di Fdl durante l’incontro, Schittulli ha spiegato che «ho tanto rispetto per le coppie di omosessuali. Dal punto di vista umano hanno la mia personale comprensione. Però il valore della famiglia tradizionale che ci ha insegnato anche papa Francesco, credo siano basi essenziali per la nostra cristianità». «Questo – ha concluso – non vuol dire chiudere le porte a chi non è malato, ma ha una indole, una predisposizione diversa: noi dobbiamo rispettare tutti».

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