Si diede malata, era a cena con Putin: Ornella Muti condannata per truffa

24 Feb 2015 18:07 - di Redazione

Otto mesi di reclusione e 600 euro di multa: pena sospesa a condizione che paghi una provvisionale di 30 mila euro alla parte civile. È la sentenza con cui il giudice del Tribunale di Pordenone, Patrizia Botteri, ha condannato Ornella Muti, riconosciuta colpevole di truffa e di avere indotto un medico a commettere un falso ideologico nel redigere il suo certificato di malattia. Il 10 dicembre 2010 l’attrice avrebbe dovuto esibirsi in uno spettacolo della stagione teatrale del Verdi di Pordenone – il cachet previsto per lo show era di circa 25mila euro – ma a causa di una laringo-faringite diede forfait, inviando relativo certificato medico. Tuttavia, la stessa sera l’attrice fu ospite, a San Pietroburgo, di una cena di beneficenza in compagnia del presidente russo Vladimir Putin e del premio Oscar Kevin Costner. La sentenza è perfino più severa delle richieste formulate dalla Procura di Pordenone che aveva proposto 6 mesi e 15 giorni di reclusione. I danni al Teatro Verdi, che si era costituito parte civile, saranno liquidati in separata sede.

Quelle foto di Ornella Muti finite sul web

L’attrice romana doveva essere in scena al Verdi con L’ebreo da venerdi 10 a domenica 12 dicembre 2010. I dirigenti del ”Verdi” di Pordenone si erano detti «indignati» dal suo comportamento «dopo aver visionato servizi giornalistici e fotografici che ritraevano l’attrice insieme al primo ministro della Federazione Russa a un galà di beneficenza. Notizie che, soprattutto attraverso Internet e Facebook – hanno spiegato i vertici del teatro di Pordenone –
si sono rapidamente diffuse anche tra gli abbonati e tra quanti avevano acquistato il biglietto per lo spettacolo di Pordenone, provocando commenti e reazioni molto critici». I vertici del teatro pordenonese si erano attivati «per valutare le azioni legali atte a tutelare i diritti del teatro stesso nei confronti delle tre recite annullate dalla produzione dello spettacolo. La certificazione – avevano spiegato in una nota – era arrivata venerdì 10 dicembre, firmata dal medico chirurgo di Roma, Roberto Pelliccia, e precisava che «la signora Francesca Romana Rivelli per laringotracheite acuta febbrile con tosse e raucedine, necessita di giorni cinque salvo complicazioni di riposo e di non far uso della voce». La sospensione delle recite de L’ebreo, secondo il teatro di Pordenone, ha causato notevoli difficoltà organizzative «oltre ai problemi dovuti alla cancellazione dello spettacolo» che non è più stato recuperato.

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