Soldi in Svizzera, nella lista anche Civati. Anche qui è colpa del padre…
«Non ho soldi in Svizzera e non ne ho mai portati, né prelevati». Così il deputato Pd Pippo Civati nel suo blog, commentando l’anticipazione dell’Espresso sul caso Swissleaks. Il settimanale, spulciando fra i nomi della “lista Falciani”, ha infatti scovato il nome di Civati. «L’Espresso – dice Civati – mi comunica che nella lista Falciani compare il nome di mio padre in relazione a un conto corrente presso la banca Hsbc. Il motivo per cui compare anche il mio nome dipende unicamente dal fatto che mio padre ha aperto quel conto nel 1994 indicandomi come procuratore, insieme a mia madre (in quanto eredi, per il caso in cui fosse mancato)”.
Anche per Civati spuntano le “colpe” dei padri…
Civati precisa di “non aver mai avuto alcuna informazione” di questo conto e di aver ricostruito la vicenda dopo essere stato contattato dal settimanale: “il conto – aggiunge – non ha mai superato i 10.000 euro, si è estinto nel 2011 (essendosi azzerato a causa delle spese di tenuta) e non risulta su di esso alcuna movimentazione”. Quindi perché quel conto? «Mio padre, amministratore delegato di un gruppo multinazionale che intratteneva rapporti con istituti bancari di vari paesi, ne aveva, tra gli altri operatori finanziari, anche con Hsbc, presso la quale fu aperto un conto regolarmente dichiarato nel bilancio della società (tutto trasparente, quindi): presso la stessa banca aprì anche il suo, con la cifra indicata qui sopra”, spiega Civati.