Tsipras è già un ex-eroe. La sinistra lo processa: «In ginocchio dalla Merkel»

23 Feb 2015 13:53 - di Luca Maurelli

Era già accaduto tante volte: l’eroe di sinistra che sboccia e appassisce come le rose, in un solo giorno, lasciando intorno a sè la puzza dell’imbroglio politico. Uno per tutti: ricordate la svolta di Zapatero che provocò orgasmi politici in tutta la sinistra europea, Italia compresa? Un disastro, una tragedia, l’inizio della fine spagnola, al punto che quando andò via, cacciato dal voto e non da un golpe, fu costretto a chiedere scusa. Purtroppo le promesse mirabolanti, come le bugie, hanno le gambe corte. Se poi si promettono cose con i soldi degli altri, come ha fatto il premier Alexis Tsipras in queste settimane, il bluff rischia di sgonfiarsi con la velocità di un sufflé infornato senza lievito. Accade così che in Grecia, dopo l’accordo raggiunto dal governo di Atene con l’Eurogruppo sul rifinanziamento del debito per altri quattro mesi, perfino il partito di Tsipras, Syriza, abbia colto al volo l’umiliante resa firmata ai “padroni del vapore”, quella Troika che anche se cambia nome conserva sempre la stessa faccia, pallida e arcigna di Angela Merkel. “Non ha mantenuto le promesse elettorali”, è il sottofondo sonoro di queste ore ad Atene, dove la sinistra ha già iniziato il processo al suo leader “in ginocchio” dai banchieri tedeschi. Senza l’accordo sul prestito-ponte in cambio delle riforme, oggi la Grecia sarebbe al collasso, banche prese d’assalto e circolazione controllata delle moneta, forse perfino i primi problemi nel pagare gli stipendi. Promettere di uscire dall’euro, se non sai come farlo, può rivelarsi un clamoroso autogol. E la sinistra greca, e anche quella italiana che freme per Tsipras, sta iniziando a capirlo. Di aumenti di stipendi, blocco della confisca delle case dei morosi, elettricità gratis e sostegno agli indigenti, al momento, non c’è traccia.

L’eroe della resistenza attacca Tsipras

L’attacco che ha destato maggiore impressione è stato sferrato da Manolis Glezos, l’eroe della Resistenza greca contro i nazisti (nel 1941 tolse la bandiera con la svastica dall’Acropoli), ultranovantenne eurodeputato di Syriza, che ha tuonato conrtro la politica di Tsipras dopo la vittoria del 25 gennaio e l’accordo con l’Eurogruppo dicendo “chiedo scusa al popolo greco, perché anch’io ho partecipato a questa illusione”’. In un articolo su un sito greco, Glezos dice che “rinominare la Troika Istituzioni, il Memorandum accordo è come chiamare pesce la carne, non cambia la situazione precedente”. Per l’ex partigiano ”un mese è passato” e nulla successo e parla di ”vergogna”: «Prima che sia troppo tardi – incalza -dobbiamo reagire, militanti e simpatizzanti di Syriza, nelle riunioni straordinarie, a tutti i livelli delle organizzazioni, mobilitiamoci per decidere se accettare questa situazione». Ma non mancano critiche anche da Tendenza Comunista, una delle componenti minoritarie di Syriza, che bocciando l’intesa con l’Eurogruppo, chiede ai parlamentari votare contro l’accordo, un congresso e persino di cambiare leader.  A Glezos a tutti gli altri ha risposto una fonte della presidenza Tsipras con una nota di poche parole: «È probabile Manolis Glezos non sia ben informato sulla trattativa dura e dolorosa che va avanti. Un negoziato che punta a recuperare la dignità del popolo greco». Quella dignità che il popolo greco ha la sensazione di avere perso, ancora una volta, dopo aver visto il suo eroe arrendersi al primo giro di valzer di Berlino.

Commenti