Verso una nuova bolletta elettrica. Ecco chi pagherà di più e chi di meno
Le cose stanno così: le famiglie sono le più tartassate (anche) per le bollette dell’elettricità. Colpa di un meccanismo di conteggio dei consumi vecchio di 40 anni, che oggi finisce per avvantaggiare soggetti più forti come, per esempio, un single con reddito consistente. Una iniquità sociale cui ora l’Autorità per l’Energia vuole rimediare, proponendo quella che viene presentata come una rivoluzione delle tariffe. Le modifiche sono già allo studio e potrebbero entrare in vigore dal 2018.
Stop agli aumenti progressivi
Attualmente la tariffa elettrica aumenta progressivamente in base ai consumi, come avviene ad esempio per le aliquote Irpef in relazione ai redditi. È una eredità degli anni Settanta, frutto degli shock petroliferi che portarono al programma di austerità energetica e alle penalizzazioni in bolletta per chi aumentava i propri consumi. Per modificare questo meccanismo l’Autorità ha previsto una serie di opzioni diverse, indicando però come preferenziale quella che vuole tariffe di rete uguali per tutti e non più progressive e l’ammontare necessario alla copertura degli oneri generali caricato per il 50% in base alla potenza e il 50% sui consumi, differenziando tra residenti e non residenti il corrispettivo per potenza impegnata.
La soluzione, secondo gli analisti, manterrebbe sostanzialmente invariata la bolletta del consumatore medio (residente con consumi pari a 2.700 kWh e una potenza impegnata di 3 kW), che passerebbe da 438 a 443 euro l’anno, ma garantirebbe vantaggi a chi è residente, ha una potenza impegnata fino a 6kW e consumi fino a 6mila kWh, vale a dire la categoria nella quale dovrebbero rientrare per l’appunto le famiglie numerose, che risparmierebbero 618 euro l’anno. Di contro, la categoria alla quale presumibilmente appartiene l’ipotetico single facoltoso, preso come caso di studio, ovvero quella con potenza di 3kW e consumi fino a 1.500 kWh, pagherebbe 74 euro in più. La categoria più svantaggiata dal nuovo sistema sarebbe invece il cliente non residente con consumi fino a 900 kWh (+129 euro), mentre i non residenti con consumi alti (fino a 4mila kWh) risparmierebbero 188 euro.