Embrioni, in Gb via libera ai bambini con “tre genitori” per evitare malattie

3 Feb 2015 19:04 - di Antonella Ambrosioni

Il Regno Unito diventa  apripista a livello mondiale di una procedura altamente controversa a livello genetico: via libera ai “bambini con tre genitori”. La Camera dei Comuni ha votato in favore di questa tecnica con grande maggioranza. I voti favorevoli sono stati 382, quelli contrari 128.

 Tre Dna, tre genitori

Il Parlamento britannico ha così approvato la donazione mitocondriale, che prevede la fecondazione in vitro utilizzando non solo il Dna di padre e madre ma anche quello di un’altra donna con l’obiettivo di evitare la trasmissione genetica di gravi patologie come la distrofia muscolare. Si tratta di una tecnica che le autorità mediche americane hanno vietato. La procedura di donazione mitocondriale, messa a punto da scienziati britannici a Newcastle, prevede la sostituzione del Dna mitocondriale difettoso della madre naturale con il Dna di una donatrice sana. Il bambino nato avrebbe il 99,8% del Dna del padre e della madre naturali e lo 0,2% di Dna della donatrice. Alterazioni nel funzionamento dei mitocondri portano a gravi malattie ereditarie che di solito colpiscono il sistema nervoso e l’apparato muscolare. L’opposizione della Chiesa cattolica a questo genere di procedure ce alterano in maniera sostanziale i limiti naturali è nota, ma in questo caso anche i vescovi anglicani  hanno sottolineato le profonde conseguenze etiche, sociali e legali della creazione di un embrione umano con il Dna di tre persone e in una nota avevano esortato i deputati a non approvare l’emendamento facendo «un passo cosí grave». C’è molta perplessità nella comunità scientifica, soprattutto perché è stato dato dato un via libera troppo disinvolto e senza attendere l’esito della sperimentazione clinica che accerti le conseguenze di tale procedura. Anche molti scienziati si sono detti preoccupati per gli effetti sulla salute a lungo termine. Secondo alcuni esperti i bambini “con tre genitori” sarebbero a maggiore rischio di tumori e andrebbero monitorati per tutta la vita.

Scienziati scettici

I colleghi Usa sono scettici. Paul Knoefler, professore all’University of California, spiega che  «si tratta di terra inesplorata, e i rischi di complicazioni o malformazioni future sono notevoli. La Gran Bretagna rischia di fare un errore storico», afferma in una dichiarazione riportata dal Sole24 Ore, che riporta i termini di un sondaggio che la dice lunga: «Secondo l’ultimo sondaggio condotto da ComRes, l’opinione pubblica é scettica: solo il 10% degli interpellati ritiene che sia una buona idea approvare la legge senza attendere l’esito della sperimentazione clinica. Sebbene sia stata data libertà di voto ai deputati, il premier conservatore David Cameron ha dichiarato il suo sostegno all’introduzione di questa tecnica. Nella sua scelta ha influito sicuramente la sua esperienza personale: il figlio Ivan è morto nel 2009, all’età di 6 anni, per una rara forma di epilessia.

Commenti