Allarme dell’Fbi: sempre più ragazzi americani vogliono arruolarsi nell’Isis

5 Mar 2015 16:38 - di Giovanni Trotta
Un mercenario dell'Isis

Negli Stati Uniti l’Fbi e il Dipartimento per la sicurezza interna hanno lanciato un allarme sul fenomeno crescente dei foreign fighters, ossia dei combattenti stranieri che si arruolano per combattere con il Califfato. In un messaggio congiunto inviato lo scorso fine settimana a tutte le forze dell’ordine del Paese – rivela la Cnn – si esprime preoccupazione e si chiede di esercitare la massima vigilanza sui molti casi e il crescente numero di ragazzi e ragazze che dagli Usa vogliono raggiungere le fila dell’Isis. Intanto si apprende che lo Stato islamico sta cercando di rafforzare la sua presenza sul territorio afghano, anche se per il momento solo alcuni talebani hanno aderito a questo movimento. Lo ha dichiarato il comandante delle forze americane e della Nato in Afghanistan, generale John Campbell. In una testimonianza alla Commissione Affari esteri della Camera Usa, riferisce Tolo Tv di Kabul, Campbell ha detto che «possiamo affermare che c’è solo un potenziale pericolo che l’Isis si trasformi in una credibile minaccia in Afghanistan. Siamo coscienti del pericolo latente e continuiamo il monitoraggio. L’Isis – ha concluso – è diventato uno degli obiettivi prioritari dei nostri servizi di intelligence. Abbiamo osservato solo prove di un limitato sforzo di reclutamento, e solo alcuni talebani hanno deciso di cambiare bandiera».

L’Isis ha fatto scappare tutti i cristiani dalla Siria

Cattive notizie anche dalla Siria, dove l’Occidente contrasta il presidente Assad che è l’unico che contrasta l’Isis: «Ce ne andremo tutti, perché i jihadisti ci hanno avvertito che se torneremo ai nostri villaggi decapiteranno gli uomini e ridurranno in schiavitù le donne». Lo ha detto all’agenzia assira Aina uno dei 21 cristiani rapiti dall’Isis nella valle del Khiabur, nel nord-est della Siria, e liberati dopo il pagamento di un riscatto. Secondo l’Aina sono tra 262 e 373 i cristiani assiri sequestrati nella regione alla fine di febbraio. Altre migliaia sono fuggiti e nell’area, sottolinea l’ex prigioniero, «non è rimasto alcun cristiano». Infine, si apprende che in seguito agli attacchi dei jihadisti dell’Isis, la compagnia petrolifera nazionale libica (Noc) ha dichiarato lo stato di «forza maggiore», qualsiasi cosa significhi,  in 11 campi petroliferi del Paese. Lo riferisce il sito della tv Al Arabiya. Nelle scorse ore l’Isis ha conquistato parecchi pozzi petroliferi.

 

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