Arrestato l’ex ministro dell’Interno di Sarkozy: finanziamenti da Gheddafi
L’ex ministro francese dell’Interno, Claude Gueant, è stato posto in stato di fermo nel quadro delle indagini sui presunti finanziamenti di Muammar Gheddafi alla campagna presidenziale del 2007 di Nicolas Sarkozy: è quanto riferisce Le Monde.fr. Guéant, uno dei più stretti collaboratori di Sarkozy e uomo di peso del precedente governo neogollista, è stato posto in stato di fermo oggi, intorno alle 6.45 del mattino. Sulle accuse di finanziamento da parte della Libia di Muammar Gheddafi, della campagna elettorale vincente di Sarkozy del 2007, è in corso un’inchiesta giudiziaria contro ignoti per corruzione attiva e passiva, traffico di influenze, falso, appropriazione indebita e riciclaggio dopo che il faccendiere franco-libanese Ziad Takieddine aveva dichiarato di avere in mano le prove di questa transazione.
Soldi dalla Libia alla campagna di Sarkozy
Nel giugno 2013 un diplomatico dell’entourage del defunto colonnello libico ha ribadito le accuse di finanziamento della campagna presidenziale di Sarkozy nel 2007 da parte dell’ex regime libico. Nell’intervista a France 2 Moftah Missouri, consigliere diplomatico e interprete personale di Gheddafi, afferma: «Lui mi disse, a voce, che la Libia aveva versato una ventina di milioni di dollari». «Siamo stati noi a finanziare la sua campagna e ne abbiamo la prova – aveva già detto fin dal marzo 2011, prima della caduta di suoi padre, il figlio di Gheddafi Saif al-Islam – siamo pronti a rivelare tutto. Abbiamo i particolari».
I sospetti sul fedelissimo di Sarkozy
Su Gueant, ex segretario generale dell’Eliseo ed ex ministro dell’Interno aveva sollevato sospetti nell’aprile 2013 il settimanale Le Canard Enchainé, citando un versamento di oltre 500.000 euro effettuato dall’estero su un suo conto, sospettando un legame fra quella somma di denaro e i presunti finanziamenti occulti della Libia alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. La smentita dell’ex ministro non si era fatta attendere: quel denaro, aveva sostenuto Gueant, proveniva da una vendita di quadri nel 2008 e «non ha niente a che vedere con finanziamenti libici che nego peraltro siano mai esistiti» aggiungendo: «Non ho mai riciclato denaro». I 500.000 euro proverrebbero dalla cessione di alcune opere del pittore olandese Andries van Eertvelt (XVII secolo). Di tale vendita, «a partire da un conto in Malaysia da parte di un collega avvocato», dice di avere tutte le prove. Gli inquirenti si chiedono se quello studio legale non sia però solo una semplice copertura e se la vendita delle opere d’arte non nasconda invece movimenti di fondi sospetti.