“Aventino” finito: FI tornerà in aula per votare contro le riforme di Renzi
Sulle riforme costituzionali Forza Italia dichiara finita la fase “aventiniana” e al momento del voto finale – in sede di Conferenza dei capigruppo a Montecitorio il governo ha indicato il 10 marzo come termine ultimo – i deputati “azzurri” saranno presenti in aula per esprimere compatti il loro “no” alle modifiche costituzionali, cioè il cuore stesso di quel patto del Nazareno prima celebrato e poi abbandonato in segno di ritorsione contro Matteo Renzi. A fare da detonatore fu l’elezione non concordata di Sergio Mattarella al Quirinale ma è probabile che alla decisione non sia estranea la crescente fronda interna a Berlusconi da parte del gruppo guidato da Raffaele Fitto che proprio dalla non-opposizione al premier ha tratto forza e linfa vitale.
“Aventino” fu protesta contro il voltafaccia di Renzi sul Quirinale
A sentire il ministro per le Riforme ed i Raooprti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, i berlusconiani non saranno gli unici a scendere dall’Aventino parlamentare. «All’ultima capigruppo – ha spiegato la Boschi – «le opposizioni mi sembravano orientate a rientrare». Ed è probabile perché – sempre secondo la ricostruzione della riunione fatta dal ministro ai giornalisti a Montecitorio – i rappresentanti dei gruppi hanno chiesto al governo «di posticipare il voto finale». Richiesta accolta a condizione che la data concordata «fosse prima del 10 marzo».
La minoranza pd “abbraccia” Grillo. Ma la Boschi frena
Parlando con i giornalisti, la Boschi tocca anche il tema del rapporto con il M5S dopo l’apertura di Grillo al Pd sul tema della Rai e dell’introduzione del reddito minimo garantito. Un’apertura che ha ridato fiato alla minoranza interna del Pd, ormai votata all’isolamento. Tanto è vero che sulla questione del servizio pubblico radiotelevisivo è tutto un fiorire di dichiarazioni – Vendola compreso – in favore di una non meglio precisata «Rai dei cittadini» opposta ad una «Rai dei partiti» che dovrebbe invece essere ben nota a chi ora – come appunto quelli del Pd – cerca ipocritamente e penosamente di prenderne le distanze. La Boschi cerca di tenere la situazione sotto controllo: «Noi – ha detto – siamo sempre stati aperti al dialogo con i 5 Stelle: il “no” era sempre da parte loro. Ora noi non cambiamo idea».