Botte da orbi dietro le quinte in tv. E non è mica la Rai, ma la “mitica” Bbc

11 Mar 2015 15:47 - di Niccolo Silvestri

Succede nella compassata Londra, anzi nella celebratissima Bbc, il servizio pubblico radiotelevisivo con il maggior numero di tentativi di imitazioni. Del resto, da implacabili autodenigratori quali siamo non diciamo sempre che la nostra «Rai non è la Bbc»? Ebbene, nella più rinomata televisione del mondo è accaduto che un celebre conduttore abbia pestato a sangue un assistente alla produzione per motivi assolutamente futili.

Il picchiatore è Clarkson: conduce la popolare “Top Gear”

Il pestaggio è immediatamente diventato un caso nazionale e così la sospensione da parte della Bbc del conduttore-pcchiatore, Jeremy Clarkson, alla cui cura la tv britannica ha da tempo affidato, e con grande successo di pubblico, una delle sue più seguite trasmissioni, Top Gear, dedicata al mondo dell’auto. Clarkson non è mai stato un personaggio docile né facile. I media britannici hanno spiegato che a far infuriare il conduttore sia stato il diniego opposto da Oisin Tymon, 36 anni e da circa dieci impiegato come assistente alla produzione, alla richiesta di Clarkson di provvedere ad organizzare un pasto dopo una lunga giornata di riprese televisive a Newcastle.

La Bbc sospende il programma. Ma in 300mila insorgono

Una richiesta singolare, se avanzata con cortesia, trasformatasi immediatamente in un’assurda pretesa. Non tutti, però, hanno gettato la croce addosso a Clarkson. A cominciare da James May, uno degli altri due conduttori di Top Gear, che ha inutilmente cercato di far scendere la tensione, affermando che la situazione non è poi così grave. Ma il suo tentativo di minimizzazione non è andato a buon fine. La Bbc ha perciò deciso di non mandare in onda l’episodio in programma domenica prossima ed anche gli altri due restanti della serie risultano a rischio. Come resta appesa a un filo la carriera di Clarkson, già compromessa dalle tante battute a sfondo razzista fatte in passato. Anche se i suoi tanti fan in Gran Bretagna e nel mondo si sono mobilitati: sono arrivate a 300mila le firme di una petizione che chiede di rimetterlo al volante del popolare show.

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