Conciliare famiglia e lavoro è sempre più difficile. Specie se si è donna
E’ la conciliazione tra i tempi lavorativi e quelli personali e familiari la maggiore criticità per le donne che lavorano: è quanto emerge da un’indagine di Eurispes, che in occasione dell‘8 marzo ha esplorato la condizione femminile in Italia intervistando 521 donne su tutto il territorio nazionale. Le donne lamentano soprattutto la mancanza di spazi da dedicare a se stesse a causa dei tempi lavorativi (68,3%) e segnalano la difficoltà di far conciliare lavoro e famiglia (50%). Anche l’assenza di stimoli professionali è considerata un peso per le lavoratrici (47,7%) al pari del carico di lavoro troppo oneroso al quale sono sottoposte (41%).
Donne in difficoltà per la crisi
Sul versante dei diversi fattori economici evidenziati nell’indagine solo le voci relative alla difficoltà di arrivare con lo stipendio alla fine del mese (51,3%) e l’impossibilità di fare progetti per il futuro (56,3%) risultano preponderanti. Tanto che un donna su 5 ammette di avere un doppio lavoro. La propensione a trasferirsi in un altro Paese è molto elevata tra le donne (45,1%), disposte a cambiare vita soprattutto per accedere a maggiori opportunità di lavoro (67%). In tempi di crisi, anche le donne hanno rivisto i loro stili di vita e di consumo e tendono a preferire i discount (70,1%) e ad aspettare i saldi (87,9%). Ben l’84,1% si rivolge ai mercatini o agli outlet e il 44% ammette di rivolgersi sempre di più al mercato dell’usato.
Circa il 60% delle donne naviga sul web
Il 59,1% delle donne che navigano sul web (79,8%) ama l’e-commerce, ma solo il 49,8% controlla online il proprio conto bancario e il 31,5% vi paga le bollette. Il 61,8% delle donne che usano Internet va sui social, tra questi soprattutto su Facebook (94,2%): moltissime (41,3%) vi passano del tempo partecipando ai giochi più diffusi e sperano di conoscere persone nuove (40,5%), oppure chattano (73,6%). Un’esposizione che può essere anche rischiosa, come rivela il 41,7% delle donne che ha sentito violata la propria privacy su Facebook a causa della pubblicazione da parte di altri di foto in cui era presente. Una internauta su dieci (11,8%) frequenta invece siti di incontri.