Da Forza Italia l’appello: «Basta sfasciare, basta protagonismi»

21 Mar 2015 15:09 - di Guglielmo Federici

«Troppi protagonismi individuali ci danneggiano», «dobbiamo costruire, non sfasciare». È ora di riprenderci il futuro, di riaccendere i motori dando inizio alla “Primavera italiana”, declinando i valori che sempre ci hanno contraddistinto «all’interno di Forza Italia e con Forza Italia nel centrodestra». «Un leader non nasce in laboratorio». «La Lega è un alleato necessario». Molti gli spunti di riflessione offerti dalla relazione di Maurizio Gasparri alla folta platea intervenuta alla convention all’Auditorium dell’Antonianum di Roma promossa da Italia Protagonista.

Il rilancio del centrodestra e di Forza Italia

L’idea di base è il rilancio di un centrodestra a trazione Forza Italia. «Inutile andare a ricercare partiti o partitini. Bisogna invece essere lievito di una grande formazione politica di centrodestra che non abbia paura di declinare i propri valori alternativi alla sinistra e a Renzi. Ancora. «La Lega rappresenta un alleato necessario, ma Salvini fa il suo progetto, noi dobbiamo fare il nostro». «Un leader non nasce in laboratorio», sottolina il vicepresidente del Senato dando una frecciatina a Raffaele Fitto. «Di delfini ne ho visti sorgere tanti ma poi si sono spiaggiati. Noi non siamo delfini, non siamo rottamatori, ma non siamo nemmeno comparse e vogliamo fare la nostra parte per rilanciare l’azione di Forza Italia. Ripartendo dai nostri temi, dobbiamo rilanciare un progetto organico di centrodestra con lo spirito federatore di Berlusconi e con tutti quelli che vogliono trovare un’alternativa a Renzi». «Molti pensano che sia arrivato il momento della successione. Ci sarà prima o poi un cambio generazionale ma il leader non nasce in laboratorio. Nasce quando la gente lo seguirà e gli darà voti. Fitto minaccia liste e listarelle facendo solo il gioco della sinistra. Si accantonino le ambizioni personali. Chi vuole rinnovare non può prima sfasciare. Dobbiamo costruire – conclude – non sfasciare.

 L’unità del partito come priorità assoluta

Insiste, tra i presenti, Giovanni Toti, sull’unità del centrodestra come obbiettivo numero uno: «Tutti i dirigenti responsabili, soprattutto quelli che più hanno avuto dal partito, dovrebbero capire che è il momento di dare e di lavorare per unire con pazienza e spirito ricostruttivo» Anche perché, aggiunge il senatore azzurro, Altero Mattoli, «non cisaranno epurazioni. In oltre venti anni di collaborazione non ricordo mai epurazioni. Non capisco perché Raffaele Fitto abbia questa preoccupazione, non vorrei che utilizzi questo argomento in via strumentale», argomenta Matteoli aggiungendo «ora deve essere il momento di serrare le fila e non deludere i nostri elettori». Costruiamo dunque, prosegue Gasparri, «che non abbia paura di apparire Conservatore nel senso più nobile del termine, collegato a una forte identità culturale italiana e alla sua tradizione cattolica. Che si rapporti in Europa cone le forze altrnative alla sinistra. Che difenda la vita, la persona, la famiglia, l’impresa». Venendo all’organizzazione del partito Gasparri sottolinea che bisogna mirare a un partito che sappia far finzionare gli organismi interni e soprattutto che non abbia paura del confronto interno, che preferisca doscutere nelle sedi approrpiate e non attraverso i giornali. In quanto partitto radicato nel territorio, spiega Gasparri a proposito delle Regionali, «Forza Italia sostiene in primo luogo i presidenti uscenti con i quali abbiamo condiviso cinque anni di buon governo. Caldoro in Campania, che per noi rappresenta la priorità assoluta, Zaia in Veneto». «La Lega non può pensare di dettare condizioni in altri territori e seminare zizzania. A forza di tirare, la corda si lacera».

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