«Il Fatto, una lettura insopportabile» parola di Tinti, azionista del giornale
Il Fatto Quotidiano è diventato una lettura insopportabile. No, non siamo noi ad avercela con il quotidiano diretto da Marco Travaglio. Non questa volta, almeno. Lo dice uno che ci scrive. E lo scoop è di Dagospia. Il sito più seguito della Capitale ha infatti scovato e pubblicato una mail inviata ad un collega dall’ex magistrato Bruno Tinti nella quale si afferma quanto sopra. Mail, si legge, che Tinti, fondatore e collaboratore del giornale, ha trasmesso all’ex collega Felice Lima e che, per errore, è finita nella bacheca della mailing list generale dell’Anm (l’Associazione magistrati).
Azionista e collaboratore del giornale
“Penne ingrate al Fatto Quotidiano” scherzano a Dagospia. Una mail destinata a creare non poco imbarazzo e che certamente farà discutere. Nel frattempo ha già fatto sbellicare dalle risate decine di magistrati italiani. Ecco perciò cosa scrive Tinti nella sua missiva all’ex collega Felice Lima: “Ti segnalo che ti ho messo nella piccola lista delle persone cui mando i miei articoli in anteprima. Se ti va li puoi leggere senza comprarti il Fatto che, almeno per me, è diventato una lettura insopportabile”. Una conversazione che doveva, per l’appunto, restare privata, ma che per una disattenzione di Lima è diventata di pubblico dominio.
Tinti è uno storico commentatore
L’imbarazzo della vicenda – rileva Dagospia – non è dato solo dal fatto che Tinti sia «lo storico commentatore di fatti di giustizia del giornale, ma anche dalla considerazione che ne è importante azionista (a dicembre 2013 aveva l’8% delle quote). Visto l’entusiasmo che manifesta per la qualità del quotidiano che pubblica (pagandoli) i suoi articoli non sarà probabilmente lui il prescelto per la campagna pubblicitaria della quotazione in Borsa. Anzi, sotto quotazione sarà forse prudente requisirgli la mail. Con un testimonial-azionista così tutto può succedere».