Forza Italia minaccia la Lega: «Senza un’intesa nazionale, da soli in Veneto»
L’intenzione resta quella di chiudere l’accordo con la Lega e correre insieme in Veneto. Da Arcore, dove Silvio Berlusconi resterà fino a metà settimana per trascorrere poi il week end a Roma e partecipare domenica alla kermesse di Antonio Tajani, la linea non cambia: la Lega è un interlocutore importate, ma i giochi sono ancora aperti. Se chiudiamo sul Veneto vuol dire che c’è un accordo anche sul resto delle Regioni altrimenti ribadirò a Salvini la possibilità che Fi corra da sola. Una “minaccia” a cui l’ex premier però spera di non dover mettere in atto convinto che alla fine nel faccia a faccia con il leader del Carroccio si riesca a strappare un accordo alla pari. Il problema infatti, al di là del Veneto, è la corsa in solitario a cui la Lega ha dato il via in Liguria presentando già da diverse settimane il suo candidato senza che fosse aperta una trattativa con Forza Italia.
Un’intesa nazionale tra Forza Italia e Lega è possibile
L’intenzione dell’ex premier è quella di riaprire i giochi ed arrivare ad un accordo generale con i lumbard: con la corsa di Tosi in Veneto – è il ragionamento che fanno gli azzurri – Zaia non può escluderci dalla coalizione, sarebbe troppo rischioso. In più a far storcere il naso ad una subalternità di Forza Italia alla Lega contribuisce l’esito delle elezioni amministrative in Francia. Il sodalizio vincente tra l’Ump (il partito di Sarkozy) con i centristi dell’Udi a discapito della destra di Marine Le Pen, ha avuto come primo effetto quello di riaccendere dentro Forza Italia il dibattito sia sulle alleanze che sulle politiche da dover portare avanti. «Gli elettori francesi hanno premiato la destra moderata» osserva ad esempio Mariastella Gelmini, vicecapogruppo azzurro alla Camera da sempre sponsor di un riavvicinamento con Ncd tanto da avanzare l’ipotesi di una candidatura di Maurizio Lupi a sindaco di Milano. Le fa eco Maurizio Gasparri convinto che le urne francesi rappresentino una “lezione” anche per Forza Italia: «In Italia – sottolinea – un centrodestra solido, deciso e non estremista può tornare a vincere se su famiglia, lotta al terrorismo, contrasto all’immigrazione parlerà un linguaggio chiaro». Un appello a Forza Italia affinché segua l’esempio francese arriva anche dal coordinatore di Ncd Gaetano Quagliariello pronto a rilanciare “una costituente dei moderati”. L’intesa con Salvini infatti rischia di compromettere una volta per tutte il dialogo con i centristi per l’appoggio di Stefano Caldoro in Campania. Il nodo è ancora tutto da sciogliere viste le resistente di una parte di Ncd a correre con Forza Italia. Insomma, la situazione al momento resta complicata. In più Berlusconi si trova a dover fare i conti con il rischio che in Puglia esploda la “bomba” Raffaele Fitto. L’eurodeputato azzurro è in attesa di capire i nomi con cui il partito ha intenzione di comporre le liste in Puglia ma, nel frattempo con i suoi uomini lavora ad organizzare le sue liste pronto, nel caso in cui venga confermata l’epurazione dei fittiani, a scendere in campo per correre alla guida della regione.